Franck compose le Variations symphoniques,
nell'estate del 1885, quando aveva
sessantatré anni. Benché circondato
dall'ammirazione di molti, gli mancava
ancora un riconoscimento senza riserve. E
il riconoscimento giunse proprio con questo
lavoro, presentato alla Société Nationale de
Musique il 1 maggio 1886, con il compositore
sul podio e Louis Diémer, cui era stata
dedicata l'opera, al pianoforte.
Il carattere improvvisatorio del brano, e
la tensione creata dal gioco caleidoscopico
di atteggiamenti espressivi (che travolgeva
il tradizionale concetto del tema con
variazioni senza venir meno alla coerenza
strutturale) colpirono profondamente il
pubblico.
Infatti, una volta individuate le tre
parti in cui si articola l'opera (una
introduzione, le variazioni vere e proprie e
il finale), puntualizzati i due elementi
tematici sui quali poggia l'intero lavoro
(entrambi posti immediatamente in gioco
dall'avvio forte degli archi e dalla
risposta dolente del pianoforte), e
computate le sei variazioni che si succedono
e la settima che fa da ponte allo
sfolgorante finale; insomma, anche smembrate
nella loro struttura e nei loro meccanismi
interni, le Variations mantengono, in un
unico trascorrere musicale, un aspetto di
imprevedibilità e di libera virtuosistica
fantasia.
E ciò segna l'avvento di un concetto di
variazione prossimo alla continua
trasformazione del materiale sonoro, che
connota tanta parte del pensiero musicale
contemporaneo. |