MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1912

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B.Bartok - Quattro pezzi per orchestra op. 12
Il ciclo Quattro pezzi per orchestra op. 12 appartiene alle opere in cui Bartók tentò di avvicinarsi alla sinfonia, anche se in realtà non giunse mai a scrivere una sinfonia "vera e propria".
Il Kossutfi del 1903 è un "poema sinfonico" in un movimento unico, le "Suites" e la "Suite di danze" si rifanno a forme preliminari della sinfonia classica; se da un canto la Musica per archi, celesta e percussione è di proporzioni sinfoniche, dall'altro essa rinuncia alla partecipazione dei fiati; e già il titolo del Concerto per orchestra, composto da Bartók nel 1943 durante il suo esilio in America, evita qualsiasi allusione alla grandezza e alia solennità della sinfonia.
Non si può negare che i quattro pezzi orchestrali scritti dal compositore nel 1912 all'età di 31 anni nove anni dopo abbiano dimensioni sinfoniche e impieghino una grande orchestra sinfonica (comprese due arpe e un pianoforte), ma essi non costituiscono tuttavia una sintonia: mancano ad esempio un movimento principale di una certa gravità e un finale, e ci troviamo piuttosto di fronte a quattro tipici brani di carattere, ciascuno dei quali potrebbe derivare da una sinfonia.

Il "Preludio" è un solenne movimento lento con una voce principale di ampio respiro, concepito seconde) lo schema A-B-A-Coda.

Lo "Scherzo", che contiene una sezione di trio, segue la tradizione del movimento impetuoso di danza che non aveva cessato di svilupparsi da Beethoven in poi, e che ormai non possiede più nulla di veramente "scherzoso".

L'"Intermezzo" lascia individuare l'influenza di Brahms, anche se l'armonia arriva a sfiorare i confini della tonalità.
La "Marcia funebre" infine conclude il cielo nella tonalità di do diesis minore, arricchita con dissonanze.

Nella sequenza delle note centrali dei quattro movimenti (mi, si bemolle, sol, do diesis) preannuncia tra l'altro la predilezione del tardo Bartók per l'impiego del cerchio di terze minori (oppure maggiori) per la strutturazione tonale delle sue composizioni.

 

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