MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1923

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B.Bartok - Suite di danze
Commissionata a Bartók nel 1923 per le celebrazioni del cinquantenario dell'unificazione di Budapest, la Tancszvìt fu completata nell'agosto a Radnavy, ed eseguita per la prima volta il 23 novembre a Budapest, sotto la direzione di Ernò Dohnànyi. Concepita più come poema coreografico che come suite, e destinata ad un'esecuzione ininterrotta, la partitura è articolata in sei tempi, con un Ritornello variato ricorrente. Eccone il profilo formale: I. Moderato: due temi arabeggianti (ma creati dal compositore) organizzati secondo lo schema tradizionale di danza, ABA'. Tempo di dinamica varia che arriva sino a un Vivo Ritornello: tema ai violini con sordina, poi al clarinetto (Allegretto). IL Allegro molto: tema ungherese, il cui ritualismo primitivo esplode nella dionisiaca frenesia del finale. Ritornello: tema al clarinetto, poi ai violini con sordina (Tranquillo). III. Allegro vivace: tre temi di danza rumeni, aggregati nello schema di rondò, ABACA'. IV. Molto tranquillo: tema berbero, immerso nella notturna sonorità di corni e archi con sordina, arpa, pianoforte. Ritornello: questa volta pianissimo, e in forma più compatta. V. Comodo: tema arcaico centroeuropeo, condotto sino all'incandescenza timbrica attraverso un crescendo che sfocia direttamente nel tempo conclusivo. VI. Finale, Allegro: quasi una rapsodia, ove riaffiorano tutti i temi della Tancszvìt. Nel turbinio, come nell'occhio di un ciclone, tutto di quando in quando si placa per un istante, nella calma di movimenti distesi (Allegretto, Molto tranquillo e simili) che s'alternano a tempi rapidi (Allegro vivace, Presto, Allegro molto).

 

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