Opera in tre atti, dal dramma di Biichner (
1921) — Lo scrittore Georg Biichner,
allorché mori nel 1837, a soli 24 anni,
lasciò una "Ballata tragica" in 25
brevissime scene dal titolo Wozzeck, in cui
la crudezza del linguaggio e la forte
componente ideologica, la dura polemica
sociale, contribuiscono a farne quasi un
dramma "espressionista" avanti lettera.
Wozzeck è il nome di un soldato, personaggio
di una cronaca squallida, dolorosamente
immersa nella concreta verifica di un vivere
quotidiano di miseria e di dolore che
fatalmente si lega alla dura legge della
sopraffazione e dello sfruttamento. Biichner
conduce la propria critica al mondo
circostante ad un grado elevatissimo di
consapevole pessimismo, puntando chiaramente
l'indice accusatore contro la classe
socialmente dominante.
Il soldato, vittima degli esperimenti
psicologici del "Dottore" e costretto dal
"Capitano" a svolgere i lavori più umili e
servili, altro non è che un simbolo,
naturalmente, che riflette la condizione
alienata dell'individuo ridotto a cavia, o
quanto meno a oggetto di uno spietato
meccanismo di sfruttamento sociale. "Noi
povera gente, se anche arrivassimo in
paradiso saremmo obbligati a fabbricare i
tuoni," sono parole di Maria che aiutano a
capire il clima morale nel quale si svolge
l'opera, e che vanno intese come il
contrassegno di un concreto, esplicito
dissenso politicamente qualificato, dato che
proprio l'auto-ironia senza speranza implica
la profonda, apparentemente irredimibile
negatività, l'instabilità psicologica di
figure umane sovrastate dall'assurda
razionalità del meccanismo sociale
disumanizzato.
Solo Maria, la donna con la quale il soldato
vive, e il figlioletto che da lei ha avuto,
sono le radici umane dello sventurato
Wozzeck. Quando la donna lo tradisce con il
"Tamburmaggiore" per ragioni quanto meno
futili, Wozzeck è trascinato come in un
vortice, gli ultimi legami conia vita
vengono recisi, anche a causa degli
esperimenti del Dottore sulle reazioni di un
povero essere incolto e impulsivo come il
nostro alle insinuazioni e al tarlo della
gelosia: egli uccide infatti la donna
distruggendo successivamente la propria
vita.
Solo allora la gente comune si accorgerà che
il soldato era un essere umano e non un
fantoccio. |