La composizione di canoni era molto
apprezzata da Schònberg e dai suoi studenti
perché con essa si poteva dar prova del
proprio talento compositivo.
Tanti canoni, che Schònberg ha scritto,
erano composizioni occasionali che erano
state composte per compleanni o altri giorni
di festa di amici o conoscenti.
Ma non fu così per i primi due canoni che
aveva già scritto nel 1905, utilizzando
quartine del "West-òstlicher Divan" (Divano
occidentale orientale) di Goethe; Schònberg
li scrisse solo a causa del suo personale
interesse per questi testi, senza che gli
fossero stati commissionati e senza un
motivo occasionale.
Il primo canone, "Wenn der schwer Gedrùckte
klagt" (Quando l'oppresso si lamenta), è
provvisto di una coda,
ma già il secondo "O dafJ der Sin-nen doch
so viele sind!" (Perché i sensi sono poi
tanti? ), segue il motto che Schònberg ha
scritto una volta sotto un altro dei suoi
canoni: "in eterno — senza fine! Finire solo
in caso di emergenza."
QUANDO L'OPPRESSO SI LAMENTA
(da: Hikmet Nameh - Il libro dei detti)
Quando l'oppresso si lamenta.
Che aiuto e speranza vengono meno.
Porta salvezza sempre.
E pur sempre una parola amica.
PERCHÉ I SENSI SONO POI TANTI?
(da: Suleika Nameh - Libro di Suleika)
Perché i sensi sono poi tanti?
Confusione portano nella felicità.
Quando ti vedo, vorrei esser sorda.
Quando ti sento, vorrei esser cieca. |