El amor brujo
(L'amore stregone),
suite dal balletto per orchestra e voce
El amor brujo fu composto tra il dicembre
1914 e l'aprile 1915, non già come balletto
e neppure come zarzuela, ma come "gitaneria"
per canto e danza destinata al multiforme
spettacolo di Pastora Imperio, celeberrima
zingara, danzatrice e cantante andalusa.
Autore del libretto, in un atto e due
quadri, dal sottotitolo "Scene zingaresche
dell'Andalusia", è Gregorio Martinez Sierra.
Il modesto successo che accolse la prima
rappresentazione, al madrileno Teatro Lara,
il 15 aprile 1915, indusse Falla a
riorchestrare la partitura, trasformandola
in balletto con canto: in questa forma fu
eseguita per la prima volta a Madrid, il 28
marzo 1916, dall'Orchestra Filarmonica
guidata da Bartholomé Perez Casas. Da quel
momento essa si colloca stabilmente tra le
pagine del repertorio sinfonico più care al
largo pubblico. Dedicandosi all'aspetto
zingaresco del folclore andaluso, il
compositore delinea musicalmente, attraverso
la fusione di elementi realistici e
soprannaturali, la vicenda di Candelas,
giovane zing'ara di Granada, perseguitata
dallo spettro dell'amante morto, che si
frappone continuamente tra lei e l'uomo ora
amato. Nella parte vocale, per contralto
(che interviene nei brani nn. 3, 10, 12 e
13), i caratteri del caute fondo - il canto
profondo andaluso in cui convivono elementi
bizantini, arabi, ebraici e zingareschi -
creano uno sfondo di esasperato fatalismo,
su cui si staglia il trionfo finale
dell'amore. La contrastante, mirabile
evocazione dei più diversi stati d'animo,
dalla gioia sfrenata all'angosciato terrore,
è innervata e ricondotta all'unità dal
predominio assoluto della dimensione
ritmica, qui indagata e proposta nel suo
valore ancestrale di potenza magica, come
testimonia il sottotitolo della celeberrima
Danza ritual del fuego (n. 8): "Para
ahuyentar los malos espiri-tus" (Per
cacciare gli spiriti malvagi). |