MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1901

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A. Schoenberg - Gurrelieder
Ai Gurrelieder (Canti di Gurre) Schónberg lavorò tra il 1899 e il 1901, senza completare tuttavia la strumentazione, che finì solo dieci anni dopo, nel 1911.
La prima esecuzione fu diretta da Franz Schreker, a Vienna, nel 1913 e ottenne un successo strepitoso, di cui Schónberg, che intanto era approdato con la sua ricerca a mete assai diverse, non ebbe troppo a rallegrarsi.

Il testo di questa grande cantata profana in tre parti narra la storia d'amore e di morte del danese re Waldemar e della bella Tove, che abita il castello di Gurre (di qui il titolo). La gelosa moglie di Waldemar fa uccidere Tove, come annuncia, alla fine della prima parte, la voce della "colomba del bosco" (contralto); il re si ribella al destino maledicendo dio (nella breve seconda parte) e paga la sua ribellione con la condanna a condurre ogni notte una caccia selvaggia, fino al giorno del giudizio (il melodrama La caccia selvaggia del vento d'estate con voce recitante suggella il lavoro alla fine dell'ultima parte).

Nella musica i riconoscibili echi di Wagner, Strauss, Schumann, Mahler sono fatti propri da Schónberg con nuova violenza e tensione espressiva; in tale lacerante intensità il linguaggio di fine secolo è a tratti stravolto.

Il cromatismo e la ricerca armonica sono spinti ad esiti avanzatissimi; la frammentazione timbrica e tematica si spinge oltre le convenzioni dell'orchestra tardo-ottecentesca, conferendo un originale significato all'inaudito gigantismo dell'organico.

Il ritardato compimento della strumentazione (dell'ultima parte) nel 1910-11 si avverte in visionarie intuizioni timbriche.

Da notare l'uso di una voce recitante nell'ultimo brano, con una tecnica che anticipa lo Sprechgesang.

 

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