La
Kammermusik n.2, op.36 n.1 è un concerto
per pianoforte e 12 strumenti: non si
tratta degli stessi strumenti della
Kammermusik n. 1 ma di una disposizione
più convenzionale, se vogliamo più
'cameristica', di flauto, oboe,
clarinetto, clarinetto basso, fagotto,
corno, tromba, trombone, trio d'archi e
contrabbasso. Fu dedicato alla pianista
Emma Lubbecke-Job che ne eseguì la
première a Francoforte sotto la
direzione di Clemens Krauss nell'ottobre
1924.
E' ancora presente qualcosa dello
spirito anarchico dell'opera precedente
- soprattutto nell'impertinente "Piccolo
potpourri" che Hindemith inserisce tra
il movimento lento e il finale - ma in
generale l'opera ha più carattere di un
concerto 'atletico' neobarocco, in cui
ciascun movimento viene spinto in avanti
da un irresistibile polso fondamentale.
La scrittura pianistica è quasi sempre
dominata dal contrappunto e intensamente
ritmica, soprattutto nel primo movimento
che ricorda una toccata con la sua
vivace figurazione motoria.
Il movimento lento è costruito su un
modello estremamente bachiano: nelle
sezioni esterne il pianoforte elabora
alcune variazioni melodiche sopra un
tema ostinato del basso, mentre la
sezione centrale è un dialogo lirico a
due parti per lo strumento solista.
Dopo il "Potpourri" che ha la funzione
di piccolissimo scherzo con le sue aspre
giustapposizioni strumentali, il finale
ritorna allo stile energico del primo
movimento, ma con ritmi di danza
'contrari'e una maggiore varietà nella
tessitura. |