Salmo sinfonico
dal dramma di R. Morax (1921) — Concepita
originariamente in forma teatrale, questa
importante opera di Honegger è più nota
nella versione concertistica. Pieno
d'entusiasmo per l'argomento biblico, il
compositore portò a termine il lavoro in
soli tre mesi, malgrado la massiccia mole
delle strutture impostate a larghe linee, a
coprire un vasto arco temporale; la
possibilità di convertire in una sorta di
oratorio un lavoro nato per la
rappresentazione teatrale è data dallo
stesso configurarsi della "lezione"
originale, che pone in primo piano una "voce
recitante" e concede ampio margine
all'autonomia dell'architettura, sonora, la
quale muove da alcuni fulcri, insieme
poetici e musicali, strutturando il tutto
attorno a questi centri d'attrazione
gerarchica e conseguendo cosi un'interna
coerenza. Come s'è detto l'azione drammatica
è narrata dal recitante, mentre i numerosi
episodi (ventisette, suddivisi in tre parti)
si rapprendono in "numeri" quasi autonomi,
come le "forme chiuse" operistiche, ove
vengono alternati brani sinfonici e corali,
canti solistici. Sempre stilisticamente
oscillante tra gusto armonico francese e
costruttivismo quasi "gotico" di tipo
germanico, la scrittura honeggeriana del Re
Davide è sobria, semplice, tersa, e si snoda
ora in contrappunti essenzialissimi, ora
contrapponendo massicci blocchi sonori,
mentre la vocalità segue schemi più
tradizionali, saturi di turgore melodico. |