Movimento
sinfonico n. 2
In Rugby, Honegger si ispira ai motivi della
modernità, e anche per questo pezzo vale
sostanzialmente il discorso critico fatto a
proposito dell'esaltazione macchinistica.
Dallo sferragliare del treno, simbolo di una
trionfante espansione industriale, al gioco
del rugby, il passo è breve, nel senso che
la retorica della massa eterodiretta e senza
volto si travasa nell'altra e complementare
retorica, quella dello sport inteso non come
esercizio fisico individuale, ma come sfogo
delle aspirazioni represse attraverso il
tifo in uno stadio, valvola di sicurezza di
un sistema oppressivo. Questi i limiti per
cosi dire "culturali" di Honegger, musicista
per altro verso estraneo all'apologia
interessata e burocratizzata. Al solito, sul
piano dell'invenzione musicale e della
padronanza del mezzo orchestrale, i
risultati sono rilevanti, e la partitura si
piega duttilmente a evocare scatti,
alternanze, tempi del gioco. Il vitalismo,
la brillante secchezza del disegno,
caratterizza il pezzo nel senso di una più
lucida articolazione, di una vivacità
sfogata in sonorità e ritmi più frenetici ma
meno brutali e massicci rispetto a Pacific. |