La creazione del
mondo, suite da! balletto op. 81 b
Il caos prima della creazione, Consiglio
degli dei, magica evocazione - La massa
inanimata dei danzatori inizia a muoversi -
Gli animali rinchiudono gli dei in una
stanza - La danza del desiderio - La
moltitudine si scioglie.
La Création du Monde coniuga stilemi jazz
(ritmici, tematici e strumentali) con una
compattezza formale raffinata e severa. In
tutta la parte introduttiva il sassofono è
impegnato in un disegno che ha l'andamento
di un corale, sopra la scansione, imposta
dal pianoforte, di regolari figure; dopo di
ciò inizia un fugato di carattere nettamente
jazzistico che coinvolge, via via, gli
strumenti dell'intero organico, riconducendo
alla ripresa.
La nascita degli animali e delle piante è
evocata da un blues.
Una sorta di capriccio descrive, in
esultanza ritmica, la creazione dell'uomo e
della donna e un lungo brano per clarinetto
e orchestra esprime la Danza del desiderio,
la quale sfocia nell'immagine
dell'accoppiamento, simboleggiata
dall'intrecciarsi, carico di vitalità, di
tutti gli elementi musicali sinora messi in
campo.
Il quieto rarefarsi sonoro suggella nel
finale una conclusione che si perde in
lontananza.
Milhaud scrisse questo balletto soggiogato
dall'immediatezza, semplice ed esuberante
insieme, dei canti dei negri d'America
ascoltati nei loro luoghi, e compreso al
tempo stesso da una condizione di
emarginazione che sentiva tanto simile alla
sua di ebreo. Il balletto La création du
monde, su un soggetto e con la coreografia
di Blaise Cendras, fu rappresentato per la
prima volta dai Ballets Suédois al Théàtre
de Champs Elysées il 25 ottobre 1923, con le
scene di Léger. La suite dal balletto fu
eseguita tre giorni dopo, sempre a Parigi,
sotto la direzione di W. Golschmann. |