Passacaglia per grande orchestra, op. 1
(1908)
Fu composta verso la fine del periodo dei
quattro anni che Webern trascorse come
allievo di Arnold Schoenberg: con essa
sentiva di segnare la conclusione del suo
apprendistato e forse di saldare un debito
finale con il passato musicale. Sebbene
l'opera sia tradizionale nella forma e nella
sua struttura armonica, la cura della
manipolazione dei suoi contrappunti
caratteristica di Webern ed il fatto che
egli scelse di comporre una passacaglia (un
insieme di variazioni), è indicativo di una
consapevolezza inconscia del linguaggio più
personale che egli stava per scoprire.
Il tema della Passacaglia in 8 battute
(annunciato in ottave su strumenti archi in
pizzicato) contiene già una nota estranea
alla chiave in re minore - un'alterazione
cromatica che stabilisce immediatamente
l'ambivalenza armonica che pervade le
tonalità ampliate del brano come insieme. Il
tema della Passacaglia genera due
contromelodie, che in principio hanno la
funzione di commentari espandentesi sulle
ripetizioni fisse del cantus firmus; più
tardi, quando le loro continue variazioni si
fanno più esigenti ad un'attenzione di primo
piano, esse prendono il sopravvento.
Il ritiro graduale del tema della
Passacaglia (dopo la sua diciassettesima
ripetizione) inizia dopo la fine della
sezione in re maggiore del "secondo tema",
sebbene continui - disperso in maniera
frammentaria attraverso l'orchestra - ad
essere il punto centrale per l'armonia dello
sviluppo, che raggiunge un culmine
tempestoso attraverso le sue sei
ripetizioni.
Nella "ricapitolazione", rappresentata in
prospettiva dalla sezione di apertura (con
la parte del secondo tema ora in minore), il
tema si è ritirato quasi al punto di
svanire, rimanendo unicamente come una
presenza intesa tacitamente dietro le due
contromelodie alle quali originariamente
diede vita.
La coda indietreggia velocemente dall'ardore
del suo ultimo culmine in fortissimo,
riducendo proporzionalmente la dimensione
dell'orchestra fino a che una manciata di
strumenti solisti rimane a completare il
viaggio verso l'accordo finale in re minore
sui 3 tromboni in sordina. |