Pavane pour une 
									infante defunte - per piccola orchestra 
									Irresistibile il fascino dolente e 
									nostalgico che Ravel, con una trascrizione 
									(1908) di traslucida leggerezza, conferisce 
									alla disadorna linearità della giovanile 
									pagina pianistica (1899). La pavana, danza 
									di origine probabilmente italiana (padovana) 
									piuttosto che iberica (come pure da molti si 
									ritiene), è qui chiamata a guidare con 
									sottile malia il dipanarsi in una mesta 
									evocazione, che Ravel sostenne non essere 
									stata occasionata da nessun episodio reale. 
									L'intenso clima elegiaco acquisisce, da una 
									condotta armonica di sapore vagamente 
									arcaico, accenti che proiettano la 
									tenerissima melodia, esposta dai corni e poi 
									ripresa altre due volte in nuove varianti 
									timbriche impegnanti i fiati e gli archi, in 
									un paesaggio di trasognate memorie. |