Quadri di un'esposizione
									(orchestrazione di Maurice Ravel), suite per 
									orchestra 
									 
									I Quadri di un'esposizione risalgono al 
									1874. Musorgskij li scrisse per pianoforte 
									in memoria del pittore Victor Hartmann, 
									morto un anno prima, e ricordato dagli amici 
									con una mostra di suoi quadri.  
									 
									Ciascun brano 
									della suite si ispira a un quadro di Hartmann. Come elemento connettivo tra le 
									varie parti è inserita una Promenade 
									(Passeggiata), che è un breve brano con tema 
									ricorrente che funge da collegamento.  
									 
									La 
									composizione diventò rapidamente famosa da 
									quando Maurice Ravel ne curò, nel 1922, una 
									superba orchestrazione, che costituisce una 
									sintesi mirabile tra il razionalismo del 
									compositore francese e la visionaria potenza 
									espressiva del musicista russo.  
									 
									Il carattere 
									dei pezzi che si susseguono è 
									straordinariamente vario. 
									 
									Si va dalle inflessioni grottesche di Gnomus 
									alla commossa malinconia, profondamente 
									russa, del Vecchio castello, dall'infantile 
									gaiezza di Tuileries e del Balletto dei 
									pulcini nel loro guscio al brillante 
									quadretto di genere, animatissimo e vivace, 
									del Mercato di Limoges, dal realismo dei 
									ritratti dei Due ebrei polacchi, uno ricco e 
									uno povero ai modi tipici del canto popolare 
									russo di Bydlo.  
									 
									L'intera sezione finale, che 
									inizia con le lugubri note di Catacombe, è 
									di un'impressionante grandiosità e culmina, 
									dopo una nuova apparizione (sotto il titolo 
									di Cum mortuis in lingua mortua) della 
									Promenade, in due dei brani più ampi e 
									suggestivi della composizione, la fiabesca e 
									insieme grottesca Capanna sulle zampe di 
									gallina e La grande porta di Kiev, che 
									conclude con trionfale splendore sonoro la 
									suite. |