Schoenberg scrisse questo lavoro che spicca
nella sua produzione giovanile nel 1897, in
pieno periodo di formazione, mettendo a
frutto gli insegnamenti di Oscar Adler che
in gioventù lo aveva avvicinato al genere
del quartetto, e grazie ai rapporti
musicalmente proficui con Alexander von
Zemlinsky.
Lo stesso autore più tardi, a proposito dei
suoi 4 Quartetti con numero d'opera, parlò
di "5 o 6 precursori".
Questo, in re maggiore, pubblicato, nel
1966, fu il primo ad essere eseguito in
pubblico al "Wiener Tonkuenstler Verein" 6
mesi dopo la morte di Brahms che ne era
presidente onorario".
La scrittura non suggerisce ancora la sua
radicale e rivoluzionaria evoluzione, in
quanto appare influenzata soprattutto da
Dvorák.
L'aspetto più significativo è qui
l'intelligente sfruttamento dei materiali
tematici.
I movimenti della partitura, in cui è
presente, fra l'altro, una sorta di
itinerario circolare della tonalità (il re
maggiore è espresso chiaramente solo nel
primo e nell'ultimo tempo) sono 4: "Allegro
molto", "Intermezzo" in forma ternaria di
Lied, con episodio centrale; "Andante
molto", un tema con variazioni, e "Allegro",
che in chiusura si tramuta in un "Presto".
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