La fama di
orchestratore dì Ravel deve non poco
alle pagine scintillanti ispirate al
folklore spagnolo: fra queste spicca
Alborada del gracioso, scritta nel 1905
in versione pianistica (è il quarto
d'una suite di cinque pezzi, Miroirs) e
orchestrata tredici anni più tardi, nel
1918. Punto evidente di partenza è
Espana di Chabrier: ma la genialità del
brano di Ravel offusca nettamente il
modello.
Ricca di temi incisivi e di effetti
idiomatici (le note ribattute
velocemente, gli archi pizzicati che
imitano il tambureggiare delle
chitarre), l'Alborada, si alimenta di un
virtuosismo strumentale impressionante.
Solo nella par te centrale l'emergere di
un assolo di fagotto, che canta
malinconico nello stile di un libero
recitativo, crea una zona di efficace
contrasto espressivo. |