Con il
balletto Daphnis et Chloé, rappresentato
al Théàtre du Chàtelet l'8 giugno 1912,
con la coreografia di Michel Fokine per
i Balletts Russes di Diaghilev, e sotto
la propria direzione, Ravel raccolse uno
dei più immediati ed entusiasti successi
della sua carriera.
E indubbio che si tratta di una delle
sue partiture più levigate e
coinvolgenti (il compositore iniziò a
scriverla nel 1909), ed anche delle più
animate, da capo a fondo, da un
effettismo fresco e luminoso, basato su
una invenzione melodica di grande
efficacia lirica e su una capacità
infallibile di generare atmosfere
suggestive, percorse dai fremiti di un
naturalismo arcadico e favolistico
insieme.
La Grecia mitologica narrata da Longo
Sofista viene letta e resa dalla musica
di Ravel come un incantesimo all'alba
del mondo: magia di timbri,
intensificata dall'ampia presenza del
coro (senza testo, esso può essere
sostituito da varianti appositamente
predisposte nelle parti Ravel
orchestrali ad imitarne gli effetti)
evocante il tripudio di voci fascinose e
lontane; magia di armonie che donano al
fluire del vasto affresco preziosità
suadenti e carezzevoli; magia di
dinamiche, nei brani di irruente
violenza e in quelli di cosmica
esultanza.
E, tuttavia, è bene rilevarlo, una
ferrea logica costruttiva sostiene tutto
lo svolgimento del balletto. Ravel
definì questa sua opera " Sinfonia
coreografica", specificando che proprio
la rigorosa elaborazione del piano
tonale e lo sviluppo di un piccolo
numero di temi assicurano una omogeneità
assoluta alla lunga narrazione.
La trama: Daphnis, vittorioso in una
gara di danza riceve in premio l'amore
di Chloé; la giovane viene però rapita
nel corso di una scorribanda di pirati;
si invoca il dio Pan che, mentre i
pirati si scatenano in una danza
sfrenata, appare loro, li disperde e
libera la fanciulla.
Con il sorgere del giorno Daphnis e
Chloé evocano l'amore di Pan per la
ninfa Syrinx e celebrano il proprio
amore in un generale tripudio.
Ravel estrapolò dal balletto due serie
di frammenti sinfonici da concerto.
La Prima serie di frammenti sinfonici
(Notturno, Interludio e Danza guerriera)
coincide con la parte della narrazione
che va dalla evocazione di Pan, operata
dalle ninfe in un clima misterioso e
rarefatto, alla intensa invocazione del
coro che sospinge il dio verso il campo
dei pirati, alla barbarica danza di
costoro, che precede la terrificante
teofania.
La Seconda serie (la più eseguita in
concerto) è costituita dalla parte
successiva, quella che descrive il
Levarsi del giorno, accompagnato dal
mormorio dei ruscelli, dal canto degli
uccelli, dai richiami dei pastori; poi
la Pantomima di Daphnis e Chloé, in
ricordo del dio Pan; infine la Danza
generale (Anime) che conclude il
balletto in un gioioso tumulto. |