L'intenzione di
scrivere un concerto per pianoforte e
orchestra fu manifestata da Ravel sin dal
1927, quando il compositore avvertì
l'esigenza di un brano del genere per la sua
tournée negli Stati Uniti. Il progetto fu
abbozzato, ma solo al ritorno dal viaggio
oltre Atlantico, nell'avanzata primavera del
1928, Ravel riprese a lavorarvi. La stesura
del concerto proseguiva tuttavia con grande
lentezza, fra ripetute interruzioni, quando
nel 1929 giunse al compositore la richiesta
del pianista austriaco Paul Wittgenstein,
mutilato in guerra, di un concerto per la
sola mano sinistra. Ravel ruppe allora gli
indugi dedicandosi con impegno alla
composizione non di uno, ma addirittura di
due concerti, entrambi ultimati nel 1931.
«Il Concerto m sol -dichiarò Ravel - è un
concerto nel senso più esatto del termine,
scritto nello spirito di quelli di Mozart o
di Saint-Saéns. Io penso effettivamente che
la musica di un concerto possa essere gaia e
brillante, e che non sia necessario ch'esso
abbia pretese di profondità o che miri ad
effetti drammatici».
Allegramente irrompe, dopo un iniziale colpo
di frusta, con un giocoso motivetto
dell'ottavino, che poi si trasmette anche
con tratti iberici e persino stra-vinskiani
al resto dell'organico. Tocca quindi al
pianoforte far entrare in gioco un secondo
episodio, in cui si susseguono quattro
spunti tematici con caratteri folclorici e
jazzistici. Nello sviluppo successivo il
rapporto tra pianoforte e orchestra è
squisitamente raveliano, per la preziosità
dell'elaborato e la ricchezza dei colori,
mentre un lungo melodiare trillato del
solista adombra atteggiamenti romantici.
Quando, su un disadorno accompagnamento, si
leva la lunghissima melodia del pianoforte
che plasmerà l'intero Adagio assai,
l'atmosfera si carica di incanto, e la mesta
e nobile melodia si rifrange nell'orchestra.
Breve e arguto, di brillante effetto
virtuosistico, è il Presto (quasi un rondò)
che conclude il Concerto, presentato per la
prima volta il 14 gennaio 1932, alla Salle
Pleyel di Parigi, da Marguerite Long e
dall'Orchestra Lamoureux diretta dallo
stesso Ravel. |