Composto a Ustilug dal giugno 1907 al marzo 
									1908, lo Scherzo fantastique nasce, 
									sorvegliato e incoraggiato da 
									Rimskij-Korsakov, come pezzo di pura musica 
									sinfonica. Unitamente a Feu d'artifìce è 
									presentato al pubblico ai Concerti Siloti la 
									sera del 9 febbraio 1909. 
									Rimskij-Korsakov, morto da pochi mesi, non 
									fa in tempo ad assistere al primo grande 
									successo del suo promettente allievo. 
									A quella sera risale il primo icontro del 
									giovane compositore con Diaghilev, il quale, 
									presente in sala, ascoltati con entusiasmo 
									lo Scherzo fantastique e Feu d'artifìce, 
									decide di invitare Stravinskij a collaborare 
									con i ballets Russes. 
									Il compositore accetta: l'importante 
									sodalizio darà il primo frutto nel balletto 
									L'Oiseau de feu. Gli stessi Scherzo 
									fantastique e Feu d'artifìce saranno 
									presentati al pubblico negli allestimenti in 
									forma di balletto, approntati dai Ballets 
									Russes, nel 1917. 
									 
									La versione coreutica dello Scherzo 
									fantastique, intitolata Les abeilles, 
									approntata da Leo Staats, è eseguita sulle 
									scene parigine dell'Opera il 17 gennaio 
									1917. Dell'adattamento, non autorizzato dal 
									compositore, ma voluto dal suo editore che 
									"pensava che una storia avrebbe contribuito 
									a far vendere la musica", rimane traccia 
									nell'avvertenza stampata all'inizio della 
									partitura, là dove si legge: 
									Questo pezzo è ispirato da un episodio della 
									vita delle api.  
									La prima parte presenta il quadro della vita 
									e dell' attività dell'alveare; la parte 
									centrale, costituita da un tempo lento, 
									dipinge il sorgere del sole e il volo 
									nuziale della regina, la lotta d'amore con 
									lo sposo prescelto e la morte di quest'ultimo. 
									Nella terza parte, ritroviamo la tranquilla 
									attività dell'alveare al lavoro.  
									 
									Nonostante Stravinskij confessi di esser 
									sempre stato affascinato dal mondo naturale 
									e in particolare dalla vita delle api, 
									ancora cinquant'anni dopo la composizione 
									dello Scherzo il compositore ne rivendica 
									l'originaria natura puramente sinfonica, 
									prendendo le distanze da una possibile 
									interpretazione a programma: Stravinskij 
									infatti dirige tre esecuzioni della 
									giovanile fatica nella versione originaria, 
									sorpreso di notare che quella musica, dopo 
									tanto tempo, non lo mette affatto a disagio.
									
									
									
									In quella occasione confessa il proprio 
									debito con il passato musicale, con 
									Rimskij-Korsakov e con Wagner - da cui 
									avrebbe tratto ispirazione per alcuni 
									episodi, indipendentemente quindi dal 
									presunto richiamo al mondo delle api - ma 
									soprattutto con l'impressionismo francese e 
									con Debussy, la cui presenza si avverte 
									nell'esotica melodia affidata ai fiati e 
									nell'uso di scale politonali mutuate da 
									repertori musicali extraeuropei. 
									Mette in rilievo le pagine più pregevoli del 
									lavoro, sottolineando l'impiego abbondante 
									di motivi cromatici. L'elemento fantastico 
									dello Scherzo sembra rappresentato da 
									un'esplorazione delle potenzialità del 
									cromatismo, molto più profonda e accorta di 
									quanto Stravinskij non avesse fatto fino a 
									quel momento, attuata soprattutto nella 
									prima e nella terza parte della partitura: 
									l'orchestra è sopraffatta da rapide linee 
									cromatiche discendenti, e nell'ultima 
									pagina, il cui moto cromatico lo stesso 
									Stravinskij apprezzava moltissimo.  |