MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1900

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G. Mahler - Quarta Sinfonia
l finale della Quarta Sinfonia era composto, come Lied, fino dal 1892. Gli altri tre tempi furono portati a termine nel 1900. La prima esecuzione fu diretta dall'autore a Monaco il 25 novembre 1901. Una corrente d'ispirazione sotterranea unisce il primo tempo di questa sinfonia alla Terza. Ciò è dovuto non soltanto all'intrecciarsi continuo del lavoro fatto per l'una e per l'altra, ma anche al perpetuarsi di quella rigenerata sensibilità dovuta alla suggestione dello Zarathustra nietzschiano. Da qui il titolo assegnato nel primitivo progetto al movimento iniziale ("Il mondo come etemo presente"), in perfetta sintonia con un titolo complessivo ("Humore-ske") che faceva presente quella "gaiezza" (la Gaia scienza di Nietzsche, appunto) che anima anche la Terza Sinfonia.

Il primo movimento è un sereno alternarsi di agili frammenti ritmici, evocanti meccanismi di carillon, e di brevi momenti cantabili pieni di tenero slancio.

Il secondo movimento svolge funzione di scherzo, con riferimento al Làndler. Il motivo leggero di una danza all'aria aperta, svolto all'inizio da un violino solista accordato un tono sopra per conferirgli intonazione popolaresca, è successivamente ripreso da tutti i violini, inframmezzato da richiami lontani di corno e impreziosito da luminose sonorità di glockenspiel, triangolo e arpa; giocato dagli strumentini, questo motivo si ripete tante volte in uno schema di rondò, sino a dissolversi garbatamente.

Il terzo movimento può essere considerato un seguito di variazioni su due temi: un'ampia e pacata melodia degli archi (esposta inizialmente senza i violini), e un intenso recitativo, lirico e sentimentale, diviso inizialmente tra oboe e violini primi. Un fortissimo sostenuto dai corni e dalle trombe erompe poco prima della conclusione, che poi ripiega in un'atmosfera raccolta e stupefatta.

Il quarto movimento, in forma di Lied, ripropone l'immagine paradisiaca infantile del quinto movimento della Terza Sinfonia. Una garbata ironia sui santi, le immagini tutte terrene delle felicità gastronomiche e del vino dispensati dalla cucina e dalle cantine celesti: tutte le gioie cantate dalla poesia popolare Das himmlische Leben (La vita celeste) tratta dalla raccolta Des Knaben Wun-derbom, e intonate da un soprano solista, si traducono in un mondo di trasparenze sonore, dove tutto è sorriso perché gioco, canto e danza.

 

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