In Sirènes è di nuovo presente una forma 
									tripartita, ma tanto modificata da riuscire 
									più difficilmente riconoscibile. C'è un coro 
									femminile, che evoca, senza testo, la 
									seduzione del canto delle sirene, la 
									seduzione stessa del mare. 
									Fin dalla prima battuta dell'introduzione i 
									corni propongono una brevissima cellula in 
									ritmo giambico, che funge da elemento 
									unificatore.  
									Il primo tema appare al corno inglese, 
									genera un ostinato mentre le voci cantano 
									una delle loro idee più intense (una 
									seducente melopea, legata al primo tema da 
									rapporti di affina tà) e in seguito si 
									trasforma in chiave danzante. 
									 
									Nella sezione centrale, "un poco più lento" 
									le voci intonano una languida trasformazione 
									rallentata del primo tema (mentre la melopea 
									vocale che già conosciamo passa agli 
									strumenti): il clima espressivo diviene 
									quindi più caldo e appassi0onato, e si placa 
									sul ritorno della melopea vocale. 
									 
									Gradualmente si ritorna al tempo iniziale e 
									senza cesure nette inizia la terza sezione, 
									una sorta di ripresa.  
									Le voci proseguono il loro seducente "canto 
									di sirene", poi ritorna il languido disegno 
									della sezione centrale e solo dopo una 
									ventina di battute riappare il primo tema, 
									per avviare lo spegnersi del pezzo in echi 
									lontani. |