MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1895

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G.Verdi - Te Deum dai Quattro pezzi sacri
Non diversamente dai compositori coevi dediti all'opera, Verdi considerò sempre il genere della musica sacra subordinato a quello della musica teatrale. Per il vate nazionale del melodramma la musica sacra restava un genere legato alla scuola, agli anni della prima gioventù, eppure una certa propensione al genere doveva esserci, se il compositore scrisse — soprattutto in tarda età — pagine sacre così ispirate e austere.
La vecchiaia aveva portato a Verdi (proprio come a Rossini), una visione distaccata delle cose e delle passioni terrene, un atteggiamento meditativo che poteva indugiare sulle idee della morte e del trascendente. Ma l'accostamento senile alla musica sacra ha, in Verdi, anche un altro risvolto: rispecchia quella propensione a rimeditare il patrimonio musicale della tradizione, la polifonia antica in particolare, ch'è componente essenziale del suo pensiero negli anni della maturità.
Ai giovani, Verdi addita un itinerario didattico e artistico che passa per l'«antico», e che conosce una delle tappe fondamentali nella musica di Palestrina "Galestrina in primis et ante omnia", raccomanda a Boito nel 1887).
Tutto ciò non significa adesione alla tecnica compositiva o ai modelli palestriniani in senso stretto: nei pezzi sacri della maturità Verdi aderisce piuttosto allo spirito di quella musica, che si serve di mezzi ristretti, che vive di un'armonia e di una melodia essenziali e spoglie.

Massima economia di mezzi, dunque: così anche il Te Deum (il canto di ringraziamento della tradizione cristiana che dà voce a sentimenti di esultanza, intonato nelle feste solenni) deriva interamente dal materiale melodico di partenza, la melodia gregoriana intonata all'inizio da bassi e tenori. Lo stile melodico è stringato, gli episodi sono concentrati ed essenziali. L'intonazione verdiana del testo sacro, di conseguenza, è fortemente drammatica. Ma le passioni sono decantate, nonostante la musica tradisca un'intensa partecipazione emotiva, e l'intera dimensione terrena viene proiettata in una superiore dimensione sprirituale.

 

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