MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1889

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J. Brahms - Trio per pianoforte, violino e violoncello in si maggiore op. 8 - Allegro con brio
Lavoro giovanile che ottenne da subito un notevole consenso, il Trio op. 8 fu sottoposto a revisione dopo ben trentacinque anni dalla sua prima stesura; Brahms venne infatti convinto a mettervi mano per correggerne alcune ingenuità frutto di inesperienza, riducendo drasticamente alcune sezioni eccessivamente ridondanti e riassestando alcuni disequilibri formali. Sebbene lo stesso Brahms fosse poco incline a questo tipo di operazioni, il risultato non snaturò la freschezza e l'estroversa esuberanza originale di questa composizione che tanti entusiasmi aveva saputo suscitare.

Genuino e seducente come un canto di montagna, il primo tema dell'Allegro si dispiega in maniera sublime tra i diversi strumenti, giungendo a un luminoso assieme di tutto il trio. Un intreccio di terzine che smarrisce la propria pulsione ritmica in una mesta successione di accordi è l'anello che congiunge al secondo tema: una melodia dall'incedere meno fluido, quasi da recitativo, che libera pienamente la propria espressività solo nella seconda parte. Lo Sviluppo parte da un dettaglio - la sequenza di terzine in coda all'Esposizione - che viene dilatato senza soluzione di continuità su diversi piani dinamici. Seguono quindi una suggestiva rivisitazione in minore del primo tema e un turbinoso rimescolamento di elementi tematici del ponte modulante. Secondo una tecnica tipicamente brahmsiana, che ritroveremo anche in seguito, la Ripresa viene quasi nascosta; il primo tema ritorna infatti di soppiatto, in tonalità minore, per poi riemergere gradualmente e manifestarsi radioso nel modo maggiore della tonalità principale. Il secondo tema si ripresenta invece con una sua rielaborazione e una ripresa parziale, seguito da una serena e libera rievocazione del primo tema come coda conclusiva.

 

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