Webern fu il
più avanzato tra i discepoli di
Schoenberg: il radicalismo con cui
utilizzò il metodo di comporre con
dodici suoni (dodecafonia) ideato dal
maestro e la concisione aforistica dei
suoi pezzi maturi avrebbero trovato
piena comprensione solo dopo la sua
morte.
Sulla ferrea coerenza del serialismo
weberniano, fortemente impregnato di
misticismo, e sulla sua concezione di
una musica libera dalla prevaricazione
del soggetto creatore perché
rigorosamente regolata in ogni aspetto,
e dunque oggettiva, si fonderà
l'avanguardia sviluppatasi nella seconda
metà del Novecento.
Nato nel 1883 si laureò in musicologia
nel 1906. Negli stessi anni (1904-08)
prendeva lezioni da Schoenberg. Ammirò
Hitler e ne accettò la politica, anche
quando questa giunse a marchiare la sua
musica come “degenerata”.
Venne ucciso vicino a Salisburgo, nella
primavera del 1945, da un colpo sparato
da un soldato americano.
Il Langsamer Satz per quartetto è una
pagina del giugno 1905 che niente ha a
che vedere con il Webern successivo; è
anzi raffigurazione di una sensibilità
tardo romantica turgida e vibrante, di
derivazione soprattutto brahmsiana ma
pure fortemente influenzata
dall'emotività sussultoria del sestetto
Notte trasfigurata di Schoenberg (1899).
Tradizionale la struttura a b a
impiegata, e tonale il linguaggio,
sebbene screziato di toccanti dissonanze
armoniche che producono una sensazione
di commovente struggimento.
L'ispirazione per il Langsamer Satz
"Tempo lento" venne al compositore
durante una vacanza in Bassa Austria
trascorsa in compagnia della cugina, e
futura moglie, Wilhelmine Moertl: cinque
idilliaci giorni d'amore a contatto con
la natura, di cui nel suo diario Webern
fornì un resoconto molto poetico
parlando di luminescenze verdi filtranti
tra gli alberi della foresta, d'erba
inondata d'oro, di passeggiate al chiaro
di luna sui prati in fiore, nonché della
coscienza di profonda, intima unità con
l'universo che pervadeva i due
innamorati. |