George Antheil, nato a Trenton, nel New
Jersey, che si era prefisso la missione
di diventare il nuovo Stravinskij, o
quantomeno il nuovo Ornstein. Antheil
conquistò la fama prima nella Parigi
postbellica, con lavori dai titoli sul
genere di Airplane Sonata o Sonata
Sauvage. Suscitò l'ammirazione di Ezra
Pound, James Joyce e di altri scrittori
modernisti, anche se Stravinskij non ne
fu affatto colpito. Un concerto al
Théàtre des Champs-Elysées provocò una
bagarre simile a quella della Sagra,
anche se si scoprì che il parapiglia era
stato inscenato dal regista Marcel
L'Herbier, cui serviva una folla
inferocita per il suo thriller
L'Inhumaine. Nel 1927 Antheil si esibì
alla Carnegie Hall, presentando un
programma che riusciva in qualche modo a
essere tanto jazzistico quanto
ultramoderno: prima l'orchestra di W.C.
Handy suonò A Jazz Symphony di fronte a
un quadro raffigurante una coppia di
neri che ballava il charleston, con
l'uomo che stringeva il sedere della
compagna; poi, per il Ballet mécanique,
che scimmiottava Les Noces, furono
portati in scena dieci pianoforti,
ventilatori elettrici di dimensioni
industriali, una sirena e un
assortimento di altri congegni per fare
rumore.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |