Nel 1928, Eisler aveva finito di
elaborare un genere che battezzò
Kampflieder (Canti di lotta), destinato
specificamente al pubblico proletario e
ai suoi alleati nel mondo intellettuale,
Marce che avanzano fieramente, di solito
in minacciosi modi minori, e corali
bachiani modernizzati servivano a
convogliare le emozioni della folla. Il
braccio destro di Eisler era il cantante
e attore Ernst Busch, la cui
meravigliosa voce, potente strumento di
una giusta rabbia, sembrava spingere
l'ascoltatore ad atti brutali e
spietati. I Kampflieder registrati da
Busch nel dopoguerra conservano la
passione disperata dell'era di Weimar;
nella canzone di Eisler "Der heimliche
Aufmarsch", "Mobilitazione segreta",
composta originariamente nel 1930, il
cantante barrisce il verso, "L'attacco
all'Unione Sovietica è una pugnalata al
cuore della rivoluzione," con un
inconfondibile tono di orgoglio ferito.
Schoenberg sosteneva che i populisti di
Weimar avrebbero finito per parlare più
che altro tra loro. Tuttavia Eisler
conquistò un vero e proprio seguito di
massa. L'Unione dei Lavoratori-Cantanti
Tedeschi, cui era strettamente legato,
era forte di 400.000 membri. Eisler e
Busch si avventuravano nei varietà e nei
bar dei distretti popolari di Berlino,
scatenando l'entusiasmo con l'energia
delle loro performance; il compositore
suscitava grida d'approvazione tutte le
volte che colpiva il pianoforte col
pugno chiuso. A differenza di altre
forze dello spettro politico, i
comunisti non rimasero con le mani in
mano mentre il partito nazista diventava
sempre più forte. Il problema era che
erano anch'essi soggetti a un'ideologia
totalitaria; la Germania era costretta a
scegliere tra due tirannie.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |