MUSICA CLASSICA MP3

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Porgy comincia con un'esplosiva introduzione orchestrale e corale in cui Gershwin mostra ciò cheha appreso grazie ai suoi esperimenti con la musica moderna. Prima c'è un tipico arabesco rapsodico, una scala ascendente seguita da un trillo, che cede il passo a un ostinato di due accordi pulsanti, quasi una versione da bettola del tremolante alternarsi degli accordi finali del Wozzeck. L'orchestra si ritira, e l'ostinato viene ripreso da un pianoforte da bar scordato, in un montaggio incrociato che imita la scena della taverna del Wozzeck. Segue un maestoso crescendo: il coro si lancia in una salmodia neoprimitivista di "Da-doo-da" mentre l'orchestra aggiunge uno strato dopo l'altro di armonie dissonanti. Il climax porta laceranti complessi armonici di sette od otto note, divisi tra una settima di dominante sul Sol nel registro grave e arpeggi di Do diesis maggiore in quello acuto. Gershwin assemblò probabilmente questa musica partendo dalle serie di armonici naturali, come aveva fatto nei quaderni delle lezioni con Schillinger. L'orchestra sprofonda quindi in una specie d'immobilità estiva, umida. Si fa strada un nuovo ostinato, un alternarsi di settime semidiminuite (Per accordo di settima semidiminuita si intende una quadrìade composta da terza minore, quinta diminuita e settima minore, nell'armonia classica viene definita settima di terza specie. (N.d.T.) che ricorda ancora una volta il Wozzeck: la melodia di "Eia popeia" che Marie canta al figlio. Gershwin usa persino i suoi accordi per lo stesso fine drammatico, ossia per accompagnare la dolce ninnananna di una madre. Anche se potrebbe sembrare che il ragazzino del Lower East Side rischi di perdersi nell'esoterismo europeo, non c'è ragione di preoccuparsi. Stiamo ascoltando una delle melodie più amate del XX secolo: "Summertime, and the living is easy..." L'intera partitura è strutturata intorno a simili fusioni di complessità e semplicità, sebbene sia sempre quest'ultima ad avere l'ultima parola. Nei suoi quaderni Gershwin si appuntò alcune regole che non sarebbero mai bastate a Berg: "Melodico. Niente di neutro. Semplicità assoluta. Immediatezza. "

(Alex Ross – Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo)

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