Carl Ruggles, il più rigoroso tra gli
ultramoderni, fu tormentato da questa
contraddizione. Realizzò un numero
limitato di lavori, ciascuno dei quali
possedeva la durezza e ruvidezza della
roccia granitica. Il suo capolavoro
orchestrale, Sun-Treader, è una delle
opere atonali più discusse nella
letteratura, propulsiva quanto la Quinta
di Beethoven. Se Varese è come il primo
Stravinskij senza i motivi folk, Ruggles
è come Ives senza le sue melodie
tradizionali. Ruggles e Varese unirono
le forze per fondare l'Associazione
Internazionale dei Compositori, che
mirava a presentare musica difficile
senza le restrizioni imposte dalle
logiche commerciali. Quando qualcuno
fece notare allegramente che un concerto
aveva fatto il tutto esaurito, Ruggles
accusò la sua stessa organizzazione di
"venire incontro alle esigenze del
pubblico". Come accadde molto spesso
nella saga modernista, gli slanci
rivoluzionari procedettero di pari passo
con l'intolleranza e il risentimento.
Ruggles e Varese si lamentavano del
consumismo e della volgarità che stavano
rovinando la cultura americana, dei
quali tendevano a dare la colpa agli
ebrei e ai neri. Nonostante le
sgradevoli opinioni razziali dei suoi
fondatori, l'Associazione Internazionale
dei Compositori offrì una delle rare
possibilità di sfondare a un compositore
di colore.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |