MUSICA CLASSICA MP3

 APPUNTI

Indietro Sibelius
 
Il secondo movimento della Quinta offre un momento di calma, anche se sotto la superficie sta prendendo vita una nuova idea fondamentale: un motivo fluttuante di intervalli ascendenti e discendenti, che i corni riprendono nel finale trasformandolo in uno dei più grandiosi temi di Sibelius. Il compositore lo definì il suo "inno al cigno": lo annotò sul suo diario accanto a una descrizione di sedici cigni che aveva visto volare in formazione su Ainola. "Una delle mie più grandi esperienze!" scrisse. "Dio, che bellezza! Hanno volteggiato sopra di me a lungo. Sono spariti nella foschia solare come un nastro luccicante, argenteo... Doveva capitare proprio a me, che sono stato così a lungo un outsider." I cigni riapparvero tre giorni dopo: "I cigni sono sempre nei miei pensieri, e donano un nuovo splendore alla vita. Strano rendersi conto che nulla in tutto il mondo - nell'arte, nella letteratura o nella musica - mi tocchi come questi cigni, gru e oche selvatiche. Le loro voci e il loro essere." L'inno al cigno trascende la raffigurazione della natura: è come una forza spirituale in forma animale. Quando i corni lo introducono, in mezzo a un turbine di archi, si ha la sensazione che l'abbiano sempre suonato, e che soltanto adesso iniziamo ad ascoltarlo. Un attimo dopo, una versione ridotta del tema viene eseguita nel registro basso dell'orchestra a un terzo della velocità, creando un altro effetto ipnotico di stratificazione temporale. Poi i fiati si lanciano in un'altra melodia, una figurazione malinconica e circolare che ricorda stranamente le Gymnopédies di Satie. Non si tratta di un'eroicità "virile" sul genere dell'Eroica di Beethoven, anch'essa in tonalità di Mi bemolle maggiore. Come suggerisce Hepokoski, la musica del Sibelius maturo racchiude una logica materna più che paterna: temi dati da Dio che si sviluppano in forma sinfonica. È solo grazie a dissonanze laceranti che la musica si libera del suo infinito dondolare per spingersi verso una cadenza finale. L'inno al cigno, suonato adesso dalle trombe, attraversa convulse trasformazioni e rinasce come una nuova, temibile creatura. I suoi intervalli si allargano, frammentano e riformano. La sinfonia si conclude con sei accordi armonicamente lontani, attraverso i quali il tema principale colpisce come un impulso d'energia. Il cigno diventa il sole.

(Alex Ross – Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo)

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