Questa improvvisa guarigione parve a
Stravinskij un miracolo, e iniziò a
vivere un risveglio religioso. Il suo
"ritorno ai sacramenti" ufficiale ebbe
luogo un anno dopo, durante la Settimana
Santa del 1926, quando riferì a
Diaghilev di star digiunando "per un
estremo bisogno mentale e
spirituale." Più o meno nello stesso
periodo, Stravinskij scrisse un breve,
incisivo adattamento musicale del
paternostro in slavo antico. Nei cinque
anni seguenti compose una trilogia di
opere solenni o esplicitamente
religiose: Oedipus Rex, Apollo, Sinfonia
dei Salmi. La religione era la sua nuova
"realtà", il suo nuovo fondamento; diede
sostanza alla sua venerazione per il
passato e, in modo non marginale, una
direzione alla sua vita leggermente
dissoluta. Nella sua riscoperta della
religione, Stravinskij stava seguendo
paradossalmente unatendenza di gran
moda.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |