"Accordo" - la parola tedesca
Einverständnis suggerisce anche l'idea
di "pensare come un sol uomo" - divenne
il leitmotiv preferito di Brecht.
Stephen Hinton lo parafrasa come la
"volontà [di un individuo] di agire
negli interessi della comunità, anche al
punto da sacrificare se stesso." Questa
idea dominava il "dramma didattico" Il
consenziente, che Weill musicò
all'inizio del 1930. Il testo
rappresentava un adattamento di
Hauptmann e Brecht della versione
inglese del dramma giapponese Taniko.
Quattro giovani partono per una
pericolosa escursione in montagna, e
quando il più giovane si ammala gli
altri valutano la possibilità di dover
tornare indietro. Il ragazzino accetta
la necessità che la missione prosegua e
di venir gettato dalla montagna. "Con
gli occhi chiusi, nessuno più colpevole
degli altri," i suoi compagni lo buttano
nel dirupo. Brecht secolarizza
questa parabola buddista sul sacrificio
di sé, trasformandola così in
propaganda. Le sue tendenze politiche
potevano anche essere antitetiche a
quelle di Hitler, ma identica è la
mitizzazione della comunità, identico il
disprezzo per la sacralità della vita.
Weill era probabilmente più combattuto -
la sua musica piange la morte del
ragazzo, e un fugace accenno alla marcia
funebre dall'Eroica di Beethoven gli dà
l'addio con una sfumatura di grandiosità
romantica - ma la durezza di cuore che
permea la trama soverchia qualunque
messaggio umanistico compensativo.
L'opera si apre e si chiude con la
riflessione, "Più di ogni altra cosa è
importante imparare l'accordo." Il
consenziente fu rappresentato centinaia
di volte nelle scuole di Berlino e di
altre città, e preparò involontariamente
i bambini tedeschi al giorno in cui
avrebbero dovuto compiere azioni
inconcepibili per amor del Führer.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |