All'inizio i musicisti di sinistra
sperarono di usare i metodi
dell'avanguardia per rovesciare i valori
borghesi. Stefan Wölpe, una delle
pochissime figure di spicco della
Berlino anni venti a esser nate e
cresciute in città, divenne l'anima
musicale del movimento Novembergruppe;
una volta organizzò una specie di
happening in cui otto fonografi
suonarono incisioni della Quinta di
Beethoven a velocità diverse. Persino i
compagni del Novembergruppe rimasero
atterriti davanti alla prima Sonata per
pianoforte di Wölpe, presentata a una
serata del 1927 di "Stehende Musik", o
"Musica statica". Tra le opere più
estreme del suo tempo, la sonata
mescolava sferzate meccaniche a
figurazioni serpeggianti, che ricordano
quasi il gamelan, sui tasti bianchi del
pianoforte. In seguito, Wölpe
avrebbe scritto una surreale Zeitoper,
intitolata Zeus und Elida, nella quale
il dio greco tenta di stuprare Europa in
mezzo a una Potsdamer Platz traboccante
di jazz. Il narratore dice al pubblico
di pensare a Zeus come a Hitler. Se
l'opera fosse stata rappresentata,
sarebbe stata uno dei pochissimi lavori
musicali dell'epoca ad attaccare
direttamente Hitler. Il genere di
agitazione avanguardista promossa da
Wölpe non soddisfo Hanns Eisler,
convinto che i compositori dovessero
comunicare nel modo più diretto
possibile con la classe lavoratrice e
con altri elementi potenzialmente
rivoluzionari.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |