MUSICA CLASSICA MP3

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Quando l'estate seguente scrisse il Concerto per orchestra, vi inserì un'allusione sferzante alla Leningrado; nell'"Intermezzo interrotto", il quarto movimento, il clarinetto suona una versione accelerata, quasi da cartone animato, del tema dell'invasione" sulla falsariga del Bolero, accompagnato da trilli sarcastici e beffardi glissando di trombone. Bartók, come Hindemith, credeva evidentemente che Sostakovic indulgesse a una scrittura semplificata per far colpo sul pubblico meno sofisticato. Nessuno dei due pareva rendersi conto del fatto che il primo movimento della Leningrado era una complessa parodia, né che Sostakovic non aveva molto da guadagnare, economicamente o da altri punti di vista, da un successo in America. Per Bartók, che era fuggito dall'Ungheria fascista nel 1940 e aveva attraversato periodi di gravi difficoltà finanziarie nei primi anni dell'esilio americano, qualche esecuzione delle sue opere dirette da personaggi del calibro di Toscanini e Koussevitzy avrebbe fatto un'immensa differenza. Fortunatamente, la buona sorte stava per sorridergli; Koussevitzky commissionò il Concerto per orchestra e ne diresse la brillante prima a Boston nel dicembre del 1944. Il Concerto era forse un tributo al pluralismo incarnato dall'America di Roosevelt. Compaiono melodie folk delle tradizioni contadine ungheresi, rumene e ceche, danze zingare, ritmi nordafricani, echi sia dell'impressionismo di Debussy che dell'espressionismo di Schoenberg (unificati nell'"Elegia"), della Sagra di Stravinskij e, svettanti nel registro acuto, squillanti fanfare di ottoni, tipicamente americane. A prescindere dal suo carattere sarcastico, la citazione di Sostakovic contribuisce alla versatilità poliglotta del pezzo. Quasi ogni strumento dell'orchestra ha un ruolo solistico, anche quando l'intensità del sentimento collettivo raggiunge il proprio apice. Il regalo d'addio di Bartók al suo paese d'adozione - morì il 26 settembre del 1945 - è un ritratto della democrazia in azione.

(Alex Ross – Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo)

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