Gli intellettuali di sinistra come Orson
Welles, Paul Robeson, Thomas Mann e
Aaron Copland furono entusiasmati dalla
sublime retorica del discorso di
Wallace, che fu immediatamente
pubblicato in volume. Quando,
nell'estate del 1942, Copland presentò
una breve fanfara orchestrale
all'Orchestra sinfonica di Cincinnati
che l'aveva commissionata, le diede il
titolo di Fanfare for the Common Man
[Fanfara per l'uomo comune). La fonte
d'ispirazione del titolo avrebbe dovuto
essere evidente a chiunque seguisse la
politica americana, ma a Eugene
Goossens, il direttore d'origini inglesi
dell'orchestra di Cincinnati, sfuggì
l'allusione e credette che la Fanfara
rappresentasse un tributo umoristico
allo zelante contribuente americano.
Fissò quindi la premiere per il 15
marzo, che all'epoca era il giorno in
cui si pagavano le tasse. Copland gli
scrisse: "Il titolo non voleva risultare
buffo. Ho preso l'idea dal discorso del
vicepresidente Wallace in cui parlava
del fatto che il prossimo secolo sarà il
secolo dell'uomo comune. Nonostante ciò,
credo sia stata un'idea eccellente
eseguirla intorno al 15 marzo." Come al
solito, Copland evitò di esplicitare le
sue tendenze politiche. La Fanfara entrò
presto nella galleria di "successi" di
Copland, accanto a Billy the Kid, Rodeo
e Lincoln Portrait. Qualche decennio
dopo, il gruppo rock dei Queen incorporò
parte della melodia principale e il
ritmo ossessivo della Fanfara nell'inno
da stadio We WillRock You, del 1977.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |