Silvestre Revueltas, che sprofondò
nell'abisso dell'alcolismo proprio
mentre stava conquistando la padronanza
della propria arte. Il lavoro del 1939
di Revueltas, La noche de los Mayas,
concepito originariamente come una
colonna sonora, si era reincarnato in
un'ampia tela sinfonica mahleriana,
passando da episodi di danza volutamente
kitsch a momenti di schietta pena
romantica e a un inquietante baccanale
maya che sconfina nel caos poliritmico.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |