L'opera cruciali del periodo "americano"
di Schoenberg fu il Trio per archi del
1946, che accenna ai piaceri, ai
tormenti. alle speranze e ai rimpianti
della vita in California. In superficie,
è un pezzo di irriducibile dofficoltà,
che richiama alla mente le musiche più
sfrenatamente atonali del primo
Schoenberg. La partitura è piena di
distorsioni e rumori, mentre ai
musicisti viene chiesto di realizzare
effetti strani e misteriosi come sul
ponticello (suonare con l'archetto vicin
al ponticello) e col legno (suonare o
percuotere le corde con il legno
dell'archetto).
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |