I principali lavori realizzati da
Stravinskij nei primi anni dell'esilio
americano furono sinfonici: la Sinfonia
in do (iniziata a Parigi nel 1938,
terminata a Los Angeles nel 1940 e
presentata dall'Orchestra sinfonica di
Chicago nello stesso anno); Ode (tre
movimenti sinfonici commissionati
dall'Orchestra sinfonica di Boston, che
la presentò nel 1943); e la Sinfonia in
tre movimenti (Filarmonica di New York,
1946). La sete inestinguibile di
sinfonie dell'America, che fossero di
Beethoven, Brahms, Sostakovic o di Roy
Harris, forse incentivòStravinskij a
esplorare una forma che aveva evitato
fin dall'epoca dei suoi studi con
Rimskij-Korsakov (se la Sinfonia dei
Salmi va messa in una categoria a
parte). La Sinfonia in tre movimenti
divenne un'altra vetta nella catena
montuosa della produzione di
Stravinskij. Si distingue dagli altri
lavori del compositore perché si attiene
a uno sviluppo narrativo quasi
romantico, all'insegna della lotta e
della risoluzione. Il primo movimento è
tutto dinamismo e contrasto, l'Andante
pastorale offre un po' di sollievo, il
finale porta il conflitto a livelli
striduli.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |