Le dissonanze stridenti sono rare; come 
										i disegni giapponesi, le partiture di 
										Babbitt abbondano di spazi vuoti. 
										Inoltre, le armonie sono spesso 
										sorprendentemente semplici e dolci. 
										Nella sesta battuta delle Three 
										Compositions for Viano appare di punto 
										in bianco una fragorosa triade di Si 
										bemolle maggiore. Prima che 
										l'ascoltatore abbia il tempo di fare i 
										conti con l'effetto psicologico di tali 
										"freddure tonali", esse spariscono, come 
										volti semifamiliari nella folla. Questa 
										musica organizzata con estremo rigore 
										finisce per risultare misteriosamente 
										sbarazzina, buffa e scanzonata; 
										muovendosi ancheggiando e con passo 
										strisciato come jazz di un altro 
										pianeta. 
										 (Alex Ross – Il resto 
										è rumore. Ascoltando il XX secolo) |