Britten scrisse, tra il 1962 e il 1963,
la Sinfonia per violoncello, l'unico
grande lavoro orchestrale dell'ultima
parte della sua carriera. Anche qui
l'influenza di Sostakovic è percepibile,
se non onnipervadente. Il movimento
finale è di nuovo una passacaglia, ma
questa volta dal tono vagamente
ottimista, e non tragico. Come
sottolinea Ljudmila Kovnatskaja, sia
Britten che Sostakovic usarono il basso
ostinato della passacaglia per alludere
alle ineluttabili tensioni
dell'esistenza moderna - "una catena di
metamorfosi che hanno luogo entro i
confini di un cerchio chiuso del
destino... un compasso spirituale che
colma la distanza tra l'ordinario e
l'eterno".
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |