La figura di maggior spicco nel
rinascimento polacco fu Witold
Lutoslawski un compositore più anziano e
affermato che, nella relativa libertà
del disgelo, fu felice di poter
sfruttare i metodi dell'avanguardia, che
da tempo studiava in segreto. Nel
1960 Lutoslawski sentì una trasmissione
radiofonica del Concerto per pianoforte
e orchestra di Cage, che lo fece
piombare in una trance creativa. Come
disse in seguito, "Spesso i compositori
non sentono la musica che viene
suonata... Ascoltiamo qualcosa e al
tempo stesso creiamo qualcosa di
diverso". Lutoslawski rispose
conciliando caso e ordine: episodi
semi-improwisativi alternati a passaggi
in notazione rigorosa. "Potevo
partire dal caos," spiegò il
compositore. "E creare gradualmente
l'ordine in esso". In un'altra occasione
evocò l'immagine di un osservatore che
guarda una città da una grande altezza
per poi discendere finché le strade e le
case non diventano visibili. principali
lavori di Lutoslawski negli anni
sessanta - Giochi veneziani, Tre poesie
di Henri Michaux, Paroles tissées, la
Sinfonia n. 2, il Concerto per
violoncello - spiccano per la precisione
delle immagini musicali e per lo
sviluppo impetuoso e perfettamente
delineato. Spesso sono imperniati su
improvvise rivelazioni, che fanno venire
in mente la scoperta di una radura nel
fitto della foresta; un momento di
questo tipo si presenta alla fine di uno
degli adattamenti musicali di Michaux,
quando una serie di Fa diesis
delicatamente penetranti puntella la
frase "Mi sono lasciato andare"
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |