Si può dire che l'era dell'avanguardia
fosse cominciata qualche anno prima, in
una fredda sera d'inverno del 1941,
quando il Quatour pour lafin du temps di
Olivier Messiaen fu eseguito per la
prima volta, nel campo per prigionieri
di guerra Stalag VILI A. Compositore
dalle idee d'avanguardia e dalla forte
sensibilità religiosa, Messiaen prestava
servizio come attendente medico quando i
tedeschi invasero la Francia nel 1940.
Fu catturato vicino a Nancy insieme ad
altri due soldati-musicisti, il
violoncellista Etienne Pasquier e il
clarinettista Henri Akoka. Mentre i tre
venivano tenuti insieme ad altri
prigionieri francesi in un campo, Akoka
suonò un brano appena composto da
Messiaen, intitolato Abisso degli
uccelli, un solo di clarinetto che
prendeva la forma di gesti precisi e
tuttavia sconnessi, lente, ipnotiche
linee salmodiami intrecciate a rapide
volatine, strida e trilli. Quando
Messiaen fu mandato insieme ai suoi
amici musicisti nello Stalag Vili A,
vicino a Görlitz, in Germania, si
cimentò nella composizione di altri
sette movimenti per l'insolito ensemble
formato da clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte, essendo questi
gli strumenti che lui e i suoi compagni
di prigionia suonavano. Sul frontespizio
della partitura finita scrisse una
dedica che alludeva all'Apocalisse: "In
omaggio all'Angelo dell'Apocalisse, che
stende la mano verso il cielo, dicendo
'Il tempo non sarà più'".
Dell'organico dello Stalag Vili A
facevano parte vari funzionari privi di
una sincera abnegazione per il regime
hideriano. Come rivela Rebecca Rischin
in un libro sul Quartetto, una delle
guardie, Karl-Albert Brüll, consigliò ai
prigionieri ebrei-francesi di non
tentare la fuga, perché erano più al
sicuro nel campo di quanto non lo
sarebbero stati nella Francia di Vichy.
Brüll prese anche a cuore la causa della
musica di Messiaen, dando al compositore
matite, gomme e carta pentagrammata con
cui mettersi all'opera. Il prigioniero
fu sollevato dai suoi doveri e sistemato
in un baraccamento vuoto in modo che
potesse comporre in pace, con una
guardia alla porta per allontanare gli
intrusi. La première del Quartetto si
svolse il 15 gennaio del 1941. Diverse
centinaia di prigionieri di varie
nazionalità si affollarono nel teatro
improvvisato del campo, con gli
ufficiali tedeschi in prima fila. Il
lavoro sconcertò gran parte del
pubblico, ma prevalse un rispettoso
silenzio. Messiaen tornò in Francia poco
dopo, dato che Bruii aveva brigato per
falsificare i documenti che ne avrebbero
accelerato il rilascio. A questo
punto della sua carriera, Messiaen aveva
elaborato un personalissimo linguaggio
musicale, con una concezione ritmica
particolarmente affascinante. La frase
biblica "Il tempo non sarà più" rivelò
un significato prettamente tecnico: la
musica non si sarebbe più attenuta a una
metrica invariabile. Un ritmo costante e
regolare, amava dire Messiaen, è privo
di vita; durante la guerra c'era stato
abbastanza un-due-tre-quattro. In cerca
d'ispirazione, si rivolse alla Sagra
della primavera, con le sue figurazioni
ritmiche irregolari e in perenne
evoluzione, e anche ai tàia, o schemi
ritmici, della musica indostana.
Messiaen dimostrò come le cellule
ritmiche - una semplice successione
telegrafica di lungo-corto, ad esempio -
potessero assumere il carattere di temi
musicali moltiplicandosi (lungo-corto
lungo-corto lungo-corto) o
trasformandosi (lungo-cortocorto-
corto). Questo, in sostanza, è il ritmo
della Danse sacrale di Stravinskij - il
suono del "destino implacabile," come
disse Messiaen.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |