Rampollo di un'antica famiglia 
										veneziana, Nono si dilettò di vari mezzi 
										espressivi prima di decidersi per la 
										musica a vent'anni. Non fu secondo a 
										nessuno nella venerazione tributata alla 
										Seconda scuola viennese, e sposò persino 
										la figlia di Schoenberg, Nuria. Ma non 
										considerava la composizione un ritrarsi 
										dal mondo; al contrario, pensava che le 
										sonorità radicali potessero fungere da 
										veicolo per il radicalismo politico, 
										risvegliando gli ascoltatori e 
										preparandoli all'azione concertata.  
										Il capolavoro di Nono fu il lavoro 
										corale Il canto sospeso (1955-56), il 
										cui testo è formato da lettere di 
										condannati a morte della resistenza 
										antifascista. Come nel Gesang di 
										Stockhausen, la linea vocale si sgretola 
										sotto la pressione della tecnica 
										seriale. Nel nono brano, adattamento dei 
										testi "Non ho paura della morte", "Sarò 
										calmo e tranquillo di fronte al plotone 
										d'esecuzione", e "Vado con la fede in 
										una vita migliore per voi", le parole 
										sono divise in sillabe e sparpagliate. 
										 (Alex Ross – Il resto 
										è rumore. Ascoltando il XX secolo) |