Solo dopo la morte di Stalin Sostakovic
tentò di ricomporre la scissione della
sua identità musicale. La Sinfonia n.
10, scritta nell'estate e nell'autunno
del 1953, nei mesi che seguirono la
morte di Stalin, potrebbe comunicare,
come la Quinta, tutto ciò che il
compositore aveva "passato e provato"
negli ultimi anni. Nell'ultimo
movimento, Sostakovic sembra tentare di
persuadersi a scrivere una conclusione
positiva sulla "vita che continua", ma
la celebrazione diventa isterica e
troppo elaborata. Il tema
auto-referenziale D S C H risuona tanto
spesso da diventare un cliché, uno
sgradevole jingle. Rapide fioriture ai
legni e agli archi riecheggiano la
marcia della Pathétique di Cajkovskij,
un altro tetro tentativo del compositore
di esprimere gioia. Sotto di essi, i
timpani suonano un'ultima volta il tema
D S C H, e le note si dissolvono in una
nube indistinta.
(Alex Ross – Il resto
è rumore. Ascoltando il XX secolo) |