(marzo 2008)
BERGAMO
in diretta
Massimo Sanzogni (conduttore)
Per capire meglio chi fosse don Antonio Seghezzi abbiamo con noi questa
sera alcuni ospiti, a partire da don Luca Guerinoni, Parroco di Premolo.
Buonasera, don Luca.
Ed alcuni amici romani che su don Seghezzi hanno realizzato un film e
che stanno ora per completare anche una pubblicazione, un libro.
Io saluto Paolo Fiordalice, che è il regista di questo lavoro.
Buonasera. Pierluigi Lazzarini, giornalista. Stefano Margnelli,
operatore e Daniele Aquili, fotografo.
Praticamente siete una grande squadra che ha collaborato per la
realizzazione di questo filmato e del libro.
Allora. Abbiamo accennato ad un film su don Seghezzi. “Bergamo TV” lo
trasmetterà nella serata di venerdì 21 marzo, a partire dalle 20, prima
della Via Crucis presieduta dal Papa.
E noi cominciamo col vedere un primo stralcio, un primo brevissimo
stralcio di questo filmato. Vediamolo insieme.
Proiezione del film: “Sequenza iniziale”
Massimo Sanzogni
Ecco. Questo era praticamente l’inizio del filmato, che poi avremo modo
di vedere venerdì 21 marzo; giusto Fiordalice? Questo è proprio
l’inizio.
Però, volevo cominciare con don Guerinoni. Allora: inquadriamo subito la
figura di don Antonio Seghezzi. Chi era e chi è stato don Antonio?
Don Luca Guerinoni
Un sacerdote cresciuto a Premolo, primi anni della sua infanzia. Una
vocazione molto giovane, da bambino: il parroco gli chiede di andare in
Seminario e lui accetta con entusiasmo. Il periodo del Seminario vissuto
nello studio appassionato. Un ragazzo intelligentissimo... è un ragazzo
interessato alla cultura, interessato al bello, interessato alla
letteratura, interessato alla musica.
Da giovane sacerdote, alcuni anni come Curato ad Almenno San Bartolomeo,
poi ritorna in Seminario per fare l’insegnante alcuni anni. Quindi, un
periodo come cappellano militare in Africa; il ritorno in diocesi per
fare l’Assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica...
Massimo Sanzogni
E lì... è la grande svolta della vita di don Seghezzi... E’ vero?
Don Luca Guerinoni
Esattamente. Dove ha espresso maggiormente la sua carica carismatica, ma
soprattutto la sua ansia pastorale, con la capacità di essere vicino ai
giovani senza tenere nulla per sé.
Massimo Sanzogni
Avremo modo di raccontare poi cosa accadde nella vita di don Seghezzi,
da questo momento... cioè, dal suo incarico in Azione Cattolica fino al
giorno della sua morte. Ma perché allora, oggi è importante ricordare la
figura di don Seghezzi?
Don Luca Guerinoni
Prima di tutto è importante ricordarla perché lui, come sacerdote, ha
incarnato il Vangelo in modo ideale, perfetto.
Seconda cosa molto importante la sua ansia educativa nei confronti dei
giovani. E’ bellissima una affermazione che ha scritto facendo una
piccola trasposizione del testo evangelico: “Non c’è l’amore più grande
che dare la vita per i propri giovani”. Questo era un po’ il suo ideale.
Massimo Sanzogni
Quindi oggi va sottolineato questo suo impegno, fino al suo sacrificio
finale? Merita anche di essere ricordato come esempio per i giovani.
Don Luca Guerinoni
Esattamente... Chiaramente...
Massimo Sanzogni
Allora. Abbiamo accennato al film; a questo filmato del quale abbiamo
visto proprio l’inizio. La squadra che lo ha realizzato è qui nostra
ospite. Il regista è Paolo Fiordalice.
Come è stato impostato il film, non tanto tecnicamente, ma per far
capire il personaggio don Antonio Seghezzi?
Paolo Fiordalice
Noi avevamo la grande difficoltà di mettere in evidenza quelle che erano
state le scelte di don Antonio. Dovevamo evidenziare il suo pensiero e
quindi siamo partiti dall’analisi... un pochino dai libri che erano
stati scritti... quindi abbiamo letto diversi libri... e da questi poi
la figura che ne usciva fuori aveva necessità di essere approfondita.
E quindi siamo andati a vedere... a leggere i testi originali, i suoi
testi. Da questi abbiamo estrapolato le frasi, le parole, ciò che ci
attraeva di più, che poteva essere in qualche modo utilizzato per dare
un messaggio a tutti coloro che non lo conoscevano. Noi stessi, nel
momento in cui siamo partiti, non conoscevamo questa figura.
Quindi, l’entusiasmo che abbiamo trovato nell’approfondire, nel leggere
le sue parole, ci hanno portato a costruire una storia. Una storia che
doveva in qualche modo... come dire... essere incastrata nella storia
che don Antonio viveva. Storia terribile: parliamo, chiaramente, del
periodo della seconda guerra mondiale... Lui termina la sua vita proprio
al termine della seconda guerra mondiale... e quindi dovevamo comunque
dare degli accenni a quello che era il momento storico che lui stava
vivendo.
Massimo Sanzogni
Ecco. Scusa, hai detto... tu stesso hai sottolineato il fatto di non
conoscere, prima di questo lavoro, don Antonio Seghezzi. Con questo
lavoro che persona, che uomo, che sacerdote hai conosciuto?
Paolo Fiordalice
Fantastico!
Le parole che noi abbiamo utilizzato nel film sono quelle che ci hanno
colpito. E’ stato un lavoro di gruppo perché ognuno di noi ha... durante
la lettura di questi testi... ha tirato fuori le frasi che più
colpivano. E quindi noi abbiamo... ci siamo innamorati di don Antonio,
perché in qualche modo rappresentava la voglia di insegnare ai giovani,
la voglia di dare cultura... Lui regalava libri...
Ad un certo punto il film racconta come fosse sempre pronto...
Massimo Sanzogni
Nessuno se ne andava dall’Azione Cattolica senza un libro, mi sembra di
aver...
Paolo Fiordalice
Esatto, esatto.
E quindi, questa sua predisposizione per i giovani... nell’insegnare...
nel fare da guida è ciò che più ci ha entusiasmato.
C’è anche da tener presente una cosa: era difficile trasformare una
storia così complessa, se non raccontandola direttamente, in modo
biografico... era difficile trasformare le immagini, visto che non
avevamo... come dire... riferimenti reali, storici... quindi, dovevamo
dare in qualche modo la storia, gli avvenimenti drammatici degli ultimi
giorni... cosa che si vede esattamente all’inizio... e poi le parole. Le
parole che sono poi ciò che volevamo evidenziare.
Massimo Sanzogni
E avremo modo di ascoltarle. Di ascoltare anche le parole di don Antonio
Seghezzi.
Lazzarini, che personaggio hai incontrato nel realizzare questo lavoro?
Pierluigi Lazzarini
Ribadisco, un personaggio non conosciuto da noi ma... e mi ripeto... e
ripeto Paolo... un personaggio che ci ha fatto innamorare. Aggiungerei
del mio, personale, due motivazioni.
La prima, il grossissimo messaggio che don Antonio ha lanciato a suo
tempo e lasciato per i tempi attuali ai giovani. Le nuove generazioni...
sappiamo colpite o comunque prese da tante vicissitudini, tante
difficoltà... beh... un don Antonio oggi... sarebbe stata una bella
presenza... ed è una bella presenza.
E’ uno dei motivi per cui abbiamo intrapreso questo lavoro, suggeritoci
da don Luca, che conosciamo... tra parentesi... dai tempi della sua...
essere stato viceparroco a Roma... e ci siamo conosciuti in quella
occasione... Lui ci ha commissionato... tra virgolette... questo lavoro
proprio perché desiderava e desidera non copiare... tanto per dire... o
trascrivere dal punto di vista libro... dei precedenti. Perché dei
precedenti a livello filmato non ci sono. Purtroppo o per fortuna non lo
so adesso... non è questo il momento. Però non ci sono precedenti.
Quindi, ecco la maggiore difficoltà nel non avere materiale filmato o
filmico... avere foto, magari... e nemmeno in maniera eccessiva.
La seconda motivazione che mi ha colpito personalmente, essendo un
exallievo di Don Bosco, la sua vicinanza... oserei dire... la sua
similitudine con Don Bosco nei riguardi della propedeutica per i
giovani.
E non a caso... anticipo soltanto un capitolo del libro, che spero sia
di gradimento tanto quanto ci auguriamo per il film... non a caso un
capitolo lo abbiamo riservato a Don Bosco. E alle lettere... e a quello
che lui cercava di inculcare nei giovani come insegnamento propedeutico
di Don Bosco.
Massimo Sanzogni
Poi parleremo anche del libro.
Volevo chiedere invece, a Stefano Margnelli e a Daniele Aquili, che sono
l’operatore e il fotografo... però in realtà in una squadra si è un po’
tutti registi, giornalisti, operatori e fotografi a seconda della
situazione. Avrete sicuramente incontrato i posti, i luoghi, la gente
del paese, della comunità di Premolo. Ecco... le sensazioni che avete
raccolto relativamente a don Seghezzi nel fare il vostro lavoro in
questi due anni.
Stefano, cominciamo da te.
Stefano Margnelli
La vicinanza della popolazione a noi è stata molto forte, anche perché
cercavamo di portare in video il loro personaggio... che loro amano
moltissimo.
Massimo Sanzogni
Ecco. La gente di Premolo ama moltissimo don Seghezzi?
Stefano Margnelli
Esatto. Ama moltissimo don Seghezzi. Certo. E noi in video abbiamo
cercato di trasmettere... di portare... don Seghezzi che ancora
percorreva quei luoghi dove a suo tempo... vicino al Seminario... quelle
stradine... riprese all’altezza... diciamo... in base all’età di
percorrenza della sua esistenza... della sua vita.
Massimo Sanzogni
Daniele. Cosa vi ha colpito nel realizzare questo lavoro?
Daniele Aquili
Ma... colpito molto i ricordi vivissimi delle persone che poi abbiamo,
in qualche modo... insomma... contattato e che, comunque, ne parlano
quasi al presente... insomma... di don Seghezzi.
Quindi, un amore molto forte, molto intenso. E ne parlano, appunto,
della presenza fortissima di don Seghezzi nei luoghi... appunto... ove
operava.
Massimo Sanzogni
Ti ha colpito qualcosa in particolare, della sua vita?
Daniele Aquili
Ma... moltissimo il fatto che scrivesse tantissimo. Scriveva a tutti.
Scriveva per essere vicino, anche se poi effettivamente era lontano...
Quindi, la scrittura, appunto... come si vedrà... ampia... comunque
molto presente. Un qualcosa che stesse sempre a contatto con le persone
con cui poi, in realtà, anche... ripeto, per la lontananza... non aveva
contatti quotidiani.
E soprattutto ecco, i libri... i libri che regalava a tutti, perché...
appunto... libri con frasi... comunque buone azioni, appunto... come
diceva lui... in modo che pensando si potesse poi agire in modo
positivo... leggendo... quello che lui appunto regalava alle persone, ai
ragazzi.
Massimo Sanzogni
Continuiamo a parlare di don Antonio Seghezzi subito dopo la pubblicità.
Proiezione del film: “Sequenza della lettera ai genitori”
Massimo Sanzogni
Allora. Colpiscono nel film... chi avrà modo di vederlo se ne renderà
sicuramente conto... le parole di don Seghezzi dalla prigione, dalla
prigionia. Parole di un sacerdote, di un uomo che crede veramente... di
incoraggiamento a chi era a casa.
E’ così, don Luca? Che parole sono? Cosa rappresentano?
Don Luca Guerinoni
Esattamente. Ha sempre avuto don Antonio, delle parole di
incoraggiamento, parole di bontà. Non ha mai voluto far preoccupare i
suoi genitori... il papà... la mamma... le sorelle che stavano a casa...
Una volta Gesuina, che è la sorella, mi disse: “Don Antonio ha sofferto
alla fine della sua vita, ma perché è sempre stato abituato a
soffrire... e al sacrificio...”.
Perché effettivamente, è stata un po’ così la sua vita... Lui era appena
sacerdote ed ha perso subito la mamma... E quindi poi, a San Bartolomeo
lui è durato poco... ha dovuto cambiare di nuovo... Quindi,
indubbiamente, è un uomo che ha dovuto subito confrontarsi con la realtà
della rinuncia, del sacrificio, della sofferenza... e quindi...
veramente... ha imparato presto...
Massimo Sanzogni
Ecco. Ma queste parole di incoraggiamento di un uomo, di un giovane
sacerdote, imprigionato in un campo di concentramento... che richiamano
al coraggio chi sta a casa... Che cosa stanno a significare? Una grande
forza? Una grande fede?
Don Luca Guerinoni
Una fede incrollabile... una fede incrollabile... Una grande sensibilità
unita insieme anche ad una fortezza incredibile. Veramente... una
persona che è ben impiantata... con i piedi per terra... che non si
smuove di fronte alle difficoltà.
Massimo Sanzogni
Fiordalice, correggimi se sbaglio: ma, la scelta di inserire questi
scritti... queste parole dal carcere... è una scelta forte, una parte
centralissima del vostro filmato...
Ecco... Perché li avete inseriti in questo modo, lungo il filmato?
Paolo Fiordalice
Fondamentalmente, perché il racconto ha un suo sviluppo. Quindi, ad un
certo punto bisognava... come dire... “raccontare”, far sapere che tipo
di sofferenza aveva don Antonio.
Io vorrei precisare, in questo momento, la presenza tra di noi anche dei
due grandi doppiatori, che ci hanno aiutato a fare questo lavoro:
Federico Quaglini, che è la “voce del Vescovo”, e Orazio Coclite, che è
la “voce di don Antonio”.
Ecco. Utilizzando questa loro capacità espressiva, bisognava far sentire
agli altri le parole che don Antonio sentiva.
Allora... in un libro che noi abbiamo letto, c’erano appunto queste
parole... queste riflessioni... questi gridi... E sono stati inseriti
proprio nel momento in cui lui vive il dramma del viaggio in questi
carceri... in questi luoghi dove la vita era impossibile... dove lui
soffriva per la mancanza di libertà...
La mancanza di libertà è il vero elemento che ossessiona tutto il
racconto. E quindi, in quel momento era necessario... proprio nel
momento della deportazione... dare delle informazioni precise sul suo
pensiero.
Era stato preannunciato come atteggiamento nei confronti della
libertà... atteggiamento nei confronti della vita... nella disponibilità
nei confronti dei giovani. Tutto questo... infatti il film parte
lentamente... raccontando appunto la vita, i pensieri da giovane fino ad
arrivare ai pensieri da adulto.
Massimo Sanzogni
Pierluigi. Secondo te cosa si racchiude in queste parole, così forti, di
don Antonio?
Pierluigi Lazzarini
Desidero ribadire... il messaggio. Il messaggio di don Antonio che, in
quei momenti, non era un messaggio rivolto solo ai giovani: l’Azione
Cattolica era formata da giovani... chiaramente... per la maggior parte.
Però, anche... per esempio... tra i tanti... quello che mi viene in
mente in questo momento è quel soccorrere o comunque dare una mano ai
reduci dalla guerra o, comunque... dopo l’8 settembre del ’43...
insomma... abbiamo avuto... problemi... A quelle persone che erano
lontane dalla famiglia... e sentire... o fargli sentire vicino... le
proprie famiglie... Anche se a distanza, a livello... appunto... fisico.
Infatti nel film si potrà vedere... e magari sottolineare ancora di più
nel seguire la trama del film... il professor Fornoni parlare di
questo... andare dalle madri o dai padri dei soldati, dei nostri soldati
durante la guerra, a rincuorarli... o a portargli una lettera... perché
c’era analfabetismo in quel periodo... elevato... eccetera...
Ecco... questa vicinanza... oso dire... nella lontananza fisica degli
elementi.
Quindi, anche in questo caso un grosso messaggio di don Antonio... ce ne
saranno stati tanti altri, durante quel periodo bellico, di sacerdoti a
questo livello... però a noi ha colpito in questo caso il don Antonio...
porsi sempre per il prossimo. Non solo giovani.
Massimo Sanzogni
Avete raccolto tante testimonianze nel vostro lavoro... Ascolteremo tra
poco quella della sorella Gesuina Seghezzi...
Ma, anche tra le testimonianze che poi non sono state inserite nel
filmato o nel libro, che sarà presentato a maggio... se non sbaglio...
tra la gente del posto, le sensazioni raccolte, Paolo Fiordalice?
Paolo Fiordalice
Diciamo questo: noi, sicuramente, nel film abbiamo utilizzato le
immagini che, in qualche modo, potevano aiutare a comprendere la
storia... quindi, sono state selezionate quelle sequenze che in qualche
modo ci aiutavano a raccontare qualcosa...
E’ chiaro che abbiamo intervistato anche altre persone... tra l’altro
Mario Rota che... anche se giovanissimo, ha lasciato una testimonianza
di contatto diretto con don Antonio... lo descrive con estrema
freschezza. Quindi... visto anche da bambino... perché, in fondo... era
molto giovane. Ci ha dato questa sensazione di presenza, proprio con
tutta la popolazione... con tutto quello che era la sua... Questo...
parlo, diciamo... all’inizio della sua... del suo sacerdozio.
Quindi, diciamo che esiste questa presenza di un sacerdote un po’...
ideale. Un po’... l’amico da contattare quando hai bisogno di chiarezza.
Quando hai questi momenti terribili di lontananza... da quello che è la
tua via, che cerchi in qualche modo di aggiustare.
Ecco. Don Antonio, secondo me, dall’esperienza... dall’incontro con
queste persone che lo hanno conosciuto... o comunque, dal passare
dell’informazione dall’uno all’altro... ha lasciato proprio questa
sensazione.
Il film dovrebbe lasciare “questa” immagine. Cioè, questa presenza...
questo contenuto continuo... questa crescita e questo... rimanere sempre
nella realtà... cioè, partecipare e stare nella realtà.
Massimo Sanzogni
E allora, a proposito del film abbiamo accennato alla testimonianza
della sorella Gesuina. Ascoltiamone un breve passaggio.
Proiezione del film: “Sequenza della sorella Gesuina”
Massimo Sanzogni
Così raccontava la sorella Gesuina Seghezzi.
Quanto, don Luca, la formazione... l’insegnamento familiare... la
formazione ricevuta in famiglia... abbiamo sentito la descrizione di un
ambiente contadino... Quanto, questa formazione, ha influito su... poi,
tutta la vita... il percorso di don Antonio Seghezzi?
Don Luca Guerinoni
Ha influito tantissimo. Tanto è vero che don Antonio amava ritornare
spesso al suo paese. E ha descritto, con una poesia grandissima, anche
alcuni avvenimenti importanti della vita del paese.
C’è una bellissima descrizione del giorno di Pasqua. C’è un attaccamento
stretto al suo Parroco, don Tobia Palazzi, ed ai suoi insegnamenti.
C’è un attaccamento anche al luogo... luogo... la Morandina... dove
andavano... così... a tagliare l’erba per le mucche, d’estate... Perché
lui lassù si ritirava... per pregare.
E quindi, c’è un forte attaccamento alla sua terra, ma nel senso proprio
che la sua terra... il suo paese...
Massimo Sanzogni
...E questo ha influito sul suo operato?
Don Luca Guerinoni
E’ chiaro! Si, si, si.
Addirittura, la robustezza della figura sacerdotale di don Antonio che
richiama proprio questa sua origine montana... di “ben impiantato...
robusto... - dice Fornoni - come i monti del Belloro”, che è il monte
sopra Premolo.
Massimo Sanzogni
Pierluigi. So che sulla sorella Gesuina avete qualcosa da raccontare.
Pierluigi Lazzarini
Si. Oso dire che... non il primo collaboratore... il soggetto ovviamente
è don Antonio Seghezzi... e rivolgersi a lui... Ma lui è stato il
“primo” nostro... mi permetto di dire... collaboratore. Cioè... ha fatto
tutto lui! Perché?
Gesuina la abbiamo avvicinata... previo appuntamento ovviamente... il 13
maggio, la prima volta, del 2006... Quindi, per un pre-contatto.
L’intervista ufficiale è andata in onda... ehm... l’abbiamo ripresa il 2
giugno... sempre dello stesso anno... quindi, dopo quindici giorni.
Gesuina ci ha lasciato l’11 luglio!
Così come... E Gesuina è stata... Gesuina!
Così come... il senatore Enzo Berlanda che... sempre il giorno
successivo... era domenica 3 giugno... abbiamo avvicinato ad Almenno San
Bartolomeo... Ci ha lasciato il 24 novembre!
Questo è il “messaggio” che ci ha mandato... la “collaborazione”... mi
permetto di dire... di don Antonio Seghezzi dall’alto!
Massimo Sanzogni
Una battuta veloce di Stefano e Daniele: che impressione vi ha fatto la
sorella di don Antonio Seghezzi? Una signora semplice, ma che racconta
in modo così... anche caloroso... del fratello e delle sue sofferenze...
della vita di allora e del suo sacrificio.
Che impressione vi ha fatto questa persona?
Stefano Margnelli
Una persona molto semplice... semplice anche nei dialoghi... nella
presentazione del fratello. Però... diciamo... siamo stati molto
felici... molto contenti in effetti... nel riprenderla, perché... ci
riportava indietro nel tempo.
Massimo Sanzogni
Per te?
Daniele Aquili
No. Invece. Si. No. Ne parlava in modo molto... molto da sorella, per
cui... insomma... la collaborazione, l’amicizia... però... anche le
volte in cui magari don Seghezzi in qualche modo cercava di metterla un
po’... in riga, perché magari... insomma... da bambini... cioè, da
bambini... da ragazzi, così... per cui...
Massimo Sanzogni
...Chissà, che bisogno c’era poi... di mettere in riga una persona...
Pierluigi Lazzarini
…Con dieci anni di differenza...
Massimo Sanzogni
Ho capito. Allora... grazie...
Pierluigi Lazzarini
...Mi permetto di dire: abbiamo dedicato questo nostro lavoro
complessivo... soprattutto “grazie” a don Antonio... a Gesuina Seghezzi
e ad Enzo Berlanda!
Massimo Sanzogni
Va bene. Grazie. Però avremo modo di parlarne subito dopo la pubblicità.
A tra poco.
Massimo Sanzogni
Ultima parte di questo nostro appuntamento speciale, dedicato a don
Antonio Seghezzi. Abbiamo ascoltato poco fa la sorella Gesuina, che ci
ha parlato dell’ambiente contadino. Riascoltiamo la sorella Gesuina, che
ci parla invece della vita cristiana della famiglia Seghezzi.
Sentiamo.
Proiezione del film: “Sequenza della sorella Gesuina”
Massimo Sanzogni
Allora. Una testimonianza, un passaggio della lunga testimonianza della
sorella Gesuina... breve, ma dal significato profondissimo. Cioè, molto
chiaramente una vita profondamente cristiana della famiglia Seghezzi...
e quindi di don Seghezzi.
C’è tutta la forza della sua fede in questa testimonianza. E anche...
allora... tocchiamo un aspetto drammatico della vita di don Antonio. C’è
tutta la sua fede nel consegnarsi alla Polizia tedesca. Quel momento in
cui... nel 1943... la Polizia tedesca viene a cercarlo.
E’ così, don Luca?
Don Luca Guerinoni
Si. Si Si. Il coraggio di don Antonio è notevole. Il suo spessore morale
altrettanto. La sua preoccupazione per i suoi giovani e per l’educazione
sui giovani... perché... il motivo, in realtà che portò don Antonio...
non fu la paura soltanto... che poi i tedeschi facessero delle azioni
contro... ma anche il giudizio morale che potevano poi esprimere i suoi
giovani... Cioè: “Tornando indietro... io torno indietro... Ammettiamo
che scappo in Svizzera... Torno indietro... Cosa racconto ai miei
giovani che, invece, erano in guerra... ed io sono scappato...? E
quindi... mi consegno”.
Massimo Sanzogni
Dietro questo coraggio cosa ci sta?
Don Luca Guerinoni
Ma... ci sta una capacità non indifferente di non avere paura del
sacrificio... Di non avere paura di perdere la vita... Di avere come
valore assoluto, non tanto difendere la mia vita, quanto invece quella
di... dire la verità delle cose...
Massimo Sanzogni
Ad un certo punto, anche monsignor Bernareggi si offre... Si offre di
consegnarsi al posto di don Antonio.
Ecco. Questa offerta, di questo grande Vescovo... ecco... cosa
rappresenta? Poi invece... don Antonio dice no... “Vado io”.
Don Luca Guerinoni
Grande pastore. Un padre. Bernareggi è un padre... un vero e proprio
padre, nei confronti dei suoi preti. Perché lui dice; “Io... sono,
praticamente i miei preti. Quindi... se loro non si presentano... io mi
presento al loro posto. Io mi sostituisco a loro. Senza nessun
problema”.
Quindi, questo è un amore grandissimo... un amore enorme...
Massimo Sanzogni
Trae grande esempio, don Antonio Seghezzi, da un vescovo come Bernareggi...
Don Luca Guerinoni
Ma, indubbiamente si. Indubbiamente si.
Massimo Sanzogni
Allora. Questo coraggio di consegnarsi... che effetto vi ha fatto?
Fiordalice.
Paolo Fiordalice
Come al solito, sono le scelte... don Antonio, nella sua vita, incontra
dei momenti in cui deve fare delle scelte... Nel film viene evidenziata
la presenza di questa scelta...
Lui... nel momento in cui decide di consegnarsi...
Cessa la musica... C’è un momento di silenzio... Un momento di
riflessione...
Quello è il momento in cui noi dobbiamo riflettere: ma io... cosa avrei
fatto al suo posto? Mi sarei consegnato? Avrei sacrificato la mia vita?
E’ questa...
Massimo Sanzogni
...E quindi, anche nel film spingete a questa riflessione?
Paolo Fiordalice
...E’ questo il momento... Devo decidere... Ad un certo punto devi
decidere: cosa fare? Nella tua vita hai dei momenti in cui sei di fronte
ad un dilemma: cosa faccio? Scappo?
Oppure, affronto la realtà... da uomo? “Con fede”... nel caso di don
Antonio!
Massimo Sanzogni
Quindi... un gran de esempio.
Che effetto ti ha fatto, Pierluigi, questo coraggio?
Pierluigi Lazzarini
Lo esprimo con un termine solo: l’obbedienza.
L’obbedienza, non tanto ai superiori... quindi, in questo caso si parla
di monsignor Bernareggi, quanto alla propria fede... al proprio status
di sacerdote.
Lui... E’ ciclica la sua vita... triennale. Tre anni ad Almenno... tre
anni insegnante al Liceo... tre anni... più o meno ovviamente... tre
anni cappellano militare in Somalia... L’ultima parte la lasciamo agli
spettatori, per quanto riguarda il termine del film... la storia molti
la conoscono...
E’ questa triennalità che lui accetta sempre con fede. L’obbedienza.
Massimo Sanzogni
Allora. Avete accennato ai giovani, che sono stati... insomma... una
parte fondamentale della... se pur breve vita di don Antonio Seghezzi.
Allora noi, adesso vediamo due di quelli che un tempo sono stati i
giovani di don Antonio Seghezzi.
Due testimonianze importanti, anche perché alcuni di loro sono diventati
per noi bergamaschi dei personaggi... Penso al senatore Enzo Berlanda,
politico di livello nazionale e internazionale... ed anche il professor
Fornoni... per noi uno storico molto conosciuto nella nostra provincia.
Ascoltiamo allora, la loro testimonianza.
Proiezione del film: “Sequenza Sen.Berlanda e Prof. Fornoni”
Massimo Sanzogni
Allora. Queste le testimonianze di Enzo Berlanda e di Tarcisio Fornoni.
Cosa sono stati i giovani per don Antonio Seghezzi, don Luca?
Don Luca Guerinoni
Sono stati dei figli, di cui prendersi cura. Sono stati anche dei figli
da educare... da educare con passione... con grande passione.
L’amore profondo che don Antonio provava nei confronti dei giovani...
molto bello... Cioè, don Antonio che prende e va a cercarli... e va a
trovarli. Va dai giovani dell’Azione Cattolica di tal paese... e va
avanti e indietro... senza... non c’è macchina... quindi, o... col
treno... o portato con una bicicletta...
Noi oggi facciamo fatica a fare queste cose... capisce? Noi abbiamo
tutti gli strumenti... eppure facciamo fatica andare a cercarli ovunque.
Invece lui non aveva problemi!
Massimo Sanzogni
Ecco. Ricordiamo... venne istituito... lui era Assistente dei giovani di
Azione Cattolica... venne istituito anche un ufficio particolare...
l’abbiamo sentito anche nel breve passaggio e... mantenevano una
corrispondenza anche con i soldati... con i giovani soldati al fronte...
Ecco. Un impegno non indifferente, questo...
Don Luca Guerinoni
Avevano organizzato in questo modo... cioè... ogni universitario aveva
in carico un certo numero di soldati... una ventina, mi pare... vero?...
una ventina di soldati, con cui intrattenere rapporti epistolari.
Massimo Sanzogni
Ecco. So che... simpaticamente... Fornoni, che è un personaggio molto
forte... molto deciso... dice: “Va be’... lui faceva alla svelta a
scrivere un centinaio di lettere al giorno, perché con quella scrittura
fluente che aveva... però, arrivava a scrivere... a rispondere... avere
un rapporto epistolare anche con cento giovani al fronte. E’ così?
Don Luca Guerinoni
Esattamente, si. Cento lettere al giorno!
Massimo Sanzogni
Quindi, immagino la sua grande sofferenza nel non poter... magari...
riportare a casa questi giovani e... consentire loro una vita normale...
Don Luca Guerinoni
Me l’immagino, si...
Massimo Sanzogni
Il film, che ha chiesto venisse realizzato dalla squadra di amici che è
qui con noi questa sera, e poi anche il libro... cosa spera... a cosa
spera portino, don Luca? Semplicemente far conoscere un uomo, un
sacerdote, un personaggio o... un qualcosa di più?
Don Luca Guerinoni
A noi... a me... ma penso di averli contagiati... a noi interessa far
conoscere la spiritualità di don Antonio. Questa è la cosa più
importante... Attraverso la sua vita... attraverso i suoi scritti...
Io spero di dare un grande... cioè... un impulso notevole proprio alla
passione per la pastorale... cioè... per la cura dei giovani nella
nostra diocesi... insomma... ovunque.
Penso... è importantissimo... Noi abbiam bisogno di questo soprattutto.
Le nostre comunità han bisogno di gente che si dedica ai giovani al
cento per cento. Senza risparmiarsi in nulla.
Come ha fatto don Antonio Seghezzi.
Massimo Sanzogni
Il film potrà essere visto, in onda su “Bergamo TV”, venerdì 21 marzo, a
partire dalle ore 20... abbiamo ricordato. Ma, voi avrete modo... anche
altre occasioni per proporlo. A chi lo proporrete?
Don Luca Guerinoni
Noi lo proporremo... alle parrocchie. Lo proporremo come uno strumento
per incontrare don Antonio. Quindi... nel momento in cui una parrocchia
desidera... o qualcuno desidera conoscere don Antonio... questo è uno
strumento in più... che ci aiuta alla conoscenza.
Massimo Sanzogni
Assieme al libro?
Don Luca Guerinoni
Assieme al libro. Si.
Massimo Sanzogni
Ecco... Perché un film ed anche il libro?
Don Luca Guerinoni
Perché... dalle interviste ai tre personaggi... dai libri che si è
letto... è emerso un materiale enorme. Il film non era riuscito a
rendere tutto questo materiale. E allora, cosa ne facciamo di tutto
questo materiale? Facciamo un libro! Però un po’ più spirituale, come
libro... caldo… pieno di affetto... pieno di entusiasmo... pieno di
calore... Questo è importantissimo.
Massimo Sanzogni
Quindi, questo è il suo obiettivo come sacerdote e come comunità
parrocchiale di Premolo.
Per voi si è trattato di un lavoro; ma... mi è sembrato di capire...
anche dai vostri racconti... che non si è trattato semplicemente di un
lavoro...
Paolo Fiordalice
No. Affatto.
Massimo Sanzogni
Fiordalice. Che cosa... insomma... che cosa... l’obiettivo… Non soltanto
un film... qualcosa di più...
Paolo Fiordalice
No. Molto di più, perché... ritorno a ripetere ciò che ho detto
all’inizio... che... ci ha permesso di realizzare questo piccolo film...
l’aver scoperto un personaggio... aver scoperto delle parole che noi
tutti stavamo cercando... in qualche modo.
Erano scritte nei libri che don Antonio ha realizzato nel tempo... Erano
nelle lettere che scrive a casa... Erano nei gridi di disperazione, di
forza... che lui utilizza quando si trova incarcerato... Era questa
passione per dare agli altri qualcosa che gli apparteneva.
Questo è quello che ha lasciato... Cioè, ha lasciato nella... Quando io
leggevo quei testi... tutte le frasi andavano bene... tutte le frasi
potevano essere utilizzate per dire qualcosa agli altri...
Sicuramente qualcosa... mi ha lasciato!
Massimo Sanzogni
L’invito, Pierluigi, finale.
Lascio a te l’invito finale a... Perché non perdersi la visione di
questo film?
Pierluigi Lazzarini
Per riuscire a far amare don Antonio Seghezzi più e quanto lo abbiamo
amato noi... e lo continuiamo ad amare. Perché è un sacerdote che si è
fatto amare ma che... amava.
Quindi, il messaggio preponderante è questo. Il nostro lavoro... l’ho
detto prima... è in collaborazione con lui e lui con noi...
E quindi una simbiosi, o sinergia come vogliamo chiamarla, tra il
trascendente in questo caso... perché si parla di un Santo... e noi che
ci siamo messi a disposizione.
Quindi, per chi non conoscesse... a Bergamo... in zona... o comunque in
Italia, in genere... la figura di un sacerdote... in questo caso don
Antonio Seghezzi... noi abbiamo messo il nostro semino di senape. Il
resto sta al Buon Dio!
Massimo Sanzogni
Bene.
Grazie allora a tutti voi. Grazie... siamo giunti al termine di questo
appuntamento speciale del nostro approfondimento giornalistico
settimanale.
Io ringrazio Paolo Fiordalice, Pierluigi Lazzarini, Stefano Margnelli e
Daniele Aquili per il loro racconto... e per il lavoro che hanno
fatto... che hanno realizzato su don Antonio Seghezzi.
Un grazie particolare a don Luca Guerinoni, Parroco di Premolo.
Ricordo allora, la programmazione del film su don Antonio Seghezzi, che
è stato realizzato, per venerdì 21 marzo, a partire dalle ore 20, prima
della Via Crucis di Papa Benedetto XVI.
Siamo giunti al termine di questo nostro appuntamento speciale. A tutti
voi che ci avete seguito da casa un grazie ed un arrivederci alla
prossima settimana.
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