Cinema
'51 |
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Ultimatum alla
terra
Proveniente da un pianeta remoto,
un disco volante arriva a Washington.
L'alieno che lo guida è aiutato da un robot, dimostra il suo potere
intellettuale e
fisico e avverte i terrestri dei pericoli della guerra,
poi riparte.
Regia di : Robert Wise
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Il suo discorso di rispetto per gli alieni lo distingue dall'isteria
del periodo. Bravi attori, solida sceneggiatura, pochi trucchi, molta sobrietà. |
Un tram che si chiama
desiderio
Blanche Dubois, vedova sessualmente repressa, va ad abitare a New Orleans in casa della sorella Stella, cerca di farsi sposare da un maturo corteggiatore, ha un ambiguo rapporto di seduzione col rozzo cognato che si chiude con uno stupro e scivola nella follia.
Regia di : Elia
Kazan
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A Streetcar Named Desire
Tratto da un dramma in undici scene di Tennessee Williams
il regista usa la cinepresa come un microscopio che penetra
nella psicologia dei personaggi, punta sulla crudeltà del linguaggio
nell'esibizione dei corpi, del sudore o dell'odore,
scarta una scelta naturalistica nella scenografia,
si affida alla violenza della parola per suggerire le pulsioni di morte
che dominano il testo.
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Tennessee Williams
I temi intorno ai quali ruota la produzione di
Tennessee Williams sono quelli di un mondo corrotto e violento dominato dall'interesse, che finisce per
schiacciare gli innocenti, spesso figure femminili, che si infrangono contro la
realtà.
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Morte di un commesso viaggiatore

Arrivato alla fine della sua carriera l'anziano Willy
Loman, spremuto come un limone e buttato via, scopre il vuoto della sua vita, accorgendosi di valere più da morto che da vivo. E se ne va, volontariamente.
Regia di : Laslo Benedek
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Death of a Salesman
Tratto dal più famoso dramma (1949) di Arthur
Miller, premio Pulitzer, ormai considerato un classico del teatro americano e
un'amara riflessione sul “modo americano di vivere” e i suoi miti illusori.
Il regista fa un uso efficace del
flashback un ottimo F. March
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Arthur Miller
Nelle sue opere teatrali, dallo stile asciutto ma dalla
grande incisività
drammaturgica, Arthur Miller rappresentò prevalentemente storie di perdenti,
schiacciati dall'ineluttabile grigiore di un destino che annuncia il tramonto del mito americano. Erano tutti
miei figli (1947), Morte di un commesso viaggiatore (1949) e Il crogiolo (1953) sono diventati dei classici
del teatro
contemporaneo.
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Cinema '52 |
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Viva Zapata!
Città del Messico 1909. Vita del rivoluzionario messicano Emiliano Zapata (1879-1919) che si batté contro il dittatore Porfirio Diaz per i diritti dei contadini, i poveri peones oppressi dai grandi proprietari terrieri.
Regia di : Elia
Kazan
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Viva Zapata!
Sceneggiatura scritta da John Steinbeck. Girato tutto in esterni in modo ampio e solenne da
Kazan, è interpretato in modo magistrale da M. Brando.
Storicamente inattendibile e politicamente confuso, il film è imperniato sul tema del potere che corrompe
tutti e sulla contraddizione della rivoluzione (talvolta) necessaria, ma (sempre) tradita dai suoi capi.
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John Steinbeck
Nelle sue opere, lo scrittore statunitense John
Steinbeck descrisse con toni estremamente realistici e e di accorata partecipazione la lotta
per la sopravvivenza dei braccianti e dei piccoli agricoltori californiani.
La sua opera più famosa, Furore (1939), rievoca i terribili momenti che
caratterizzarono la Grande Depressione degli anni Trenta.
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La tua bocca brucia
Ex pilota piantato dalla fidanzata (A. Bancroft) viene a contatto con una giovane baby-sitter (M. Monroe) afflitta da gravi turbe mentali che tenta il suicidio. Le salva la vita e comincia egli stesso a capire qualcosa della vita.
Regia di: Roy Ward Baker
Don't Bother to Knock
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Psicodramma che mantiene la tensione fino alla fine.
1ª parte da protagonista per M.
Monroe Basato su un romanzo di Charlotte
Armstrong, sceneggiato dall'abile Daniel Taradash.
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