ANNO 1°

ANNO 1952 - 2

NUM.UNICO

1952  1953  1954  1955  1956  1957  1958  1959  Home

Modulo i pensieri di tutti fanno la storia

1952 - pagina 1

Cinema '51

Ultimatum alla terra

Proveniente da un pianeta remoto, un disco volante arriva a Washington.
L'alieno che lo guida è aiutato da un robot, dimostra il suo potere intellettuale e fisico e avverte i terrestri dei pericoli della guerra, poi riparte.

Regia di : Robert Wise

Il suo discorso di rispetto per gli alieni lo distingue dall'isteria del periodo. Bravi attori, solida sceneggiatura, pochi trucchi, molta sobrietà.

Un tram che si chiama desiderio

 
Tram che si chiama desiderio

Blanche Dubois, vedova sessualmente repressa, va ad abitare a New Orleans in casa della sorella Stella, cerca di farsi sposare da un maturo corteggiatore, ha un ambiguo rapporto di seduzione col rozzo cognato che si chiude con uno stupro e scivola nella follia.

Regia di : Elia Kazan

 

A Streetcar Named Desire

Tratto da un dramma in undici scene di Tennessee Williams il regista usa la cinepresa come un microscopio che penetra nella psicologia dei personaggi, punta sulla crudeltà del linguaggio
nell'esibizione dei corpi, del sudore o dell'odore,
scarta una scelta naturalistica nella scenografia,
si affida alla violenza della parola per suggerire le pulsioni di morte che dominano il testo. 

 

Tennessee Williams

 

Tennessee Williams

I temi intorno ai quali ruota la produzione di Tennessee Williams sono quelli di un mondo corrotto e violento dominato dall'interesse, che finisce per schiacciare gli innocenti, spesso figure femminili, che si infrangono contro la realtà. 

Morte di un commesso viaggiatore

Arrivato alla fine della sua carriera l'anziano Willy Loman, spremuto come un limone e buttato via, scopre il vuoto della sua vita, accorgendosi di valere più da morto che da vivo. E se ne va, volontariamente.

Regia di : Laslo Benedek

 

Death of a Salesman 

Tratto dal più famoso dramma (1949) di Arthur Miller, premio Pulitzer, ormai considerato un classico del teatro americano e un'amara riflessione sul “modo americano di vivere” e i suoi miti illusori. Il regista fa un uso efficace del flashback un ottimo F. March

Arthur Miller

Nelle sue opere teatrali, dallo stile asciutto ma dalla grande incisività drammaturgica, Arthur Miller rappresentò prevalentemente storie di perdenti, schiacciati dall'ineluttabile grigiore di un destino che annuncia il tramonto del mito americano. Erano tutti miei figli (1947), Morte di un commesso viaggiatore (1949) e Il crogiolo (1953) sono diventati dei classici del teatro contemporaneo.

Cinema '52

 

Viva Zapata!

Città del Messico 1909. Vita del rivoluzionario messicano Emiliano Zapata (1879-1919) che si batté contro il dittatore Porfirio Diaz per i diritti dei contadini, i poveri peones oppressi dai grandi proprietari terrieri.

Regia di : Elia Kazan

 

Viva Zapata!
Sceneggiatura scritta da John Steinbeck. Girato tutto in esterni in modo ampio e solenne da Kazan, è interpretato in modo magistrale da M. Brando. 
Storicamente inattendibile e politicamente confuso, il film è imperniato sul tema del potere che corrompe tutti e sulla contraddizione della rivoluzione (talvolta) necessaria, ma (sempre) tradita dai suoi capi.

John Steinbeck

 

John Steinbeck

Nelle sue opere, lo scrittore statunitense John Steinbeck descrisse con toni estremamente realistici e e di accorata partecipazione la lotta per la sopravvivenza dei braccianti e dei piccoli agricoltori californiani. La sua opera più famosa, Furore (1939), rievoca i terribili momenti che caratterizzarono la Grande Depressione degli anni Trenta.











La tua bocca brucia

Ex pilota piantato dalla fidanzata (A. Bancroft) viene a contatto con una giovane baby-sitter (M. Monroe) afflitta da gravi turbe mentali che tenta il suicidio. Le salva la vita e comincia egli stesso a capire qualcosa della vita.

 Regia di: Roy Ward Baker

 

Don't Bother to Knock

 Psicodramma che mantiene la tensione fino alla fine. 1ª parte da protagonista per M. Monroe Basato su un romanzo di Charlotte Armstrong, sceneggiato dall'abile Daniel Taradash.