Spencer Tracy in una scena di Il vecchio e il mare (1958) di John Sturges, versione cinematografica del romanzo breve con cui Ernest Hemingway vinse il Premio Pulitzer nel 1953.
Antologia
Poesia
Ernest Hemingway
88 Poesie
Addii (1944 -
1956)
87 - Finca Vigia,
Cuba, dicembre 1950
Oscar Mondadori
87 - VERSI PER UNA RAGAZZA 5 GIORNI
DOPO IL SUO 21ESIMO COMPLEANNO
Tornato al Palace
Tra la lenzuola
Viaggia più in fretta
Chi viaggia sola
Tornato al pascolo
Col cuore in gola
Viaggia più in fretta
Chi viaggla sola...
Tornato a tutto il niente
e alla mia vita sola
Viaggia più in fretta
Chi viaggia sola
Ma signori, niente paura
Perché Cè l'Harry's Bar
Al Lido passa Afdera
Sul suo basso giallo car
L'Europeo pubblica
Mondadori non paga
Odia gli amici
Ama tutto ciò ch'è falso
Qualche puledro di fieno s'appaga
Ti svegli la mattina
Venezia è sempre là
i piccioni si cercano e s'accoppiano
Dove la piazza è nell'oscurità
Le cose che abbiamo amato sono nel grigio della laguna
Tutti i sassi tra cui si fa la
spola
D'ora in avanti camminaci da sola
Vivi pure da sola se ti piace
Ti piacerà per una giornata
Ma io non sarò sola, lei disse. incavolata.
Solo in cuor tuo, rispose. Solo nella tua mente.
Ma mi piace star sola, ribatte lei, furente.
Si, lo so, disse lui
Sì, lo so, disse.
Ma sarò la migliore. In testa al branco.
Si sì, lo so. Ne hai tutto il diritto.
Un giorno torna a dirmelo. Mostrami ciò che hai scritto.
Tu e tutti i tuoi problemi. Non fai che lavorare.
Si lo so rispose lui.
Tu fa' come ti pare.
Fallo la mattina a mente fresca
Fallo la sera prima che tu esca.
In primavera, fallo, quando la primavera non è giunta
Fallo d'inverno
Lo conosciamo, l'inverno,
Fallo nei giorni più caldi
Cerca di farlo all'inferno.
Scambia il letto con una matita
Baratta con un foglio la tua pena
No, va' pure per la tua strada
Ragazza, e buona fortuna.
Lolita
Nabokov (Vladimir Vladimirovic)
Lolita è il suo romanzo più
noto, il cui tema scabroso (l'irresistibile attrazione amorosa
esercitata da una ragazzina spregiudicata su un uomo maturo) è
trattato con lucida ironia e con impietosa profondità psicologica
libro
ultra-pornografico?
Una scena del film
"Lolita" di Stanley Kubrick, con J. Mason e Sue Lyon, 1962
(Agenzia Ansa)
Apparso in inglese a Parigi nel 1955, Lolita, or the Confession of a White Windowed Male è arrivato solo tre anni dopo in America, preceduto dalla nomea di libro ultra-pornografico; sfuggivano così, in questa storia dell'amore disperato di un emigrato europeo di mezza eta per una "ninfetta" dodicenne, gli aspetti satirici parodici evidenti fin dall'introduzione, in cui un ineffabile "John Ray, PH.D" raccomanda la lettura di quanto segue a genitori, educatori e assistenti sociali, perché possano vigilare sempre di più e contribuire a formare una nuova e più felice generazione in un mondo più sicuro.
E la satira in effetti si estende ben al di là di questa introduzione falsamente prudenziale. Nabokov ci presenta un ritratto devastante eppure accorato e pietoso di un'America visibilmente provinciale e soddisfatta di sè. In questo senso Lolita rinverdisce l'eterna domanda senza risposta: nel rapporto fra la matura consapevolezza europea e la
giovanile insolenza americana, chi è il seduttore, chi è il sedotto ? ... (Storia della letteratura americana -
Sansoni)
Scrittore di origine russa
(Pietroburgo, oLeningrado, 1899 - Montreux,
Svizzera, 1977). Emigrato in Inghilterra nel 1919, visse anche a
Berlino e a Parigi; dal 1940 risiedette negli Stati Uniti, dove
insegnò alla Cornell University di Ithaca. Soggiornò a lungo a
Montreux, in Svizzera. Tra le sue opere, scritte alcune in russo e
altre in inglese, tutte caratterizzate da un sottile gioco
intellettuale, in un continuo equilibrio fra realtà e fantasia, e
da una consumata abilità letteraria, si ricordano: La difesa (Zašcita
Luzina, 1930); Parla, ricordo (Speak, Memory, 1951); Pnin
(1957); Fuoco pallido (Pale Fire, 1962), opera elaboratissima, nella
quale più che altrove è spiegata l'abilità stilistica dello
scrittore-artista; Ada(1969). Sulla scia del successo di Lolita
verranno ristampate e tradotte molte delle opere da lui scritte
prima della guerra, in cui è la conferma del suo talento letterario
raffinato e originale: Maria (1926, 1970), Gloria (1932, 1971), I
bastardi(1947, 1973), e il bel saggio su Gogol (1944). In seguito
pubblicherà i romanzi Cose trasparenti (1973), Guarda gli
Arlecchini (1974), sorta di parodica autobiografia, il volume
Opinioni risolute (1973), che raccoglie articoli, interviste,
Dettagli di un tramonto (1976). Da ricordare inoltre due opere
pubblicate postume: la corrispondenza con E. Wilson (1979) e il
romanzo breve L'incantatore, scritto in russo a Parigi fra il 1939 e
il 1940, perduto e ritrovato più volte, tradotto in inglese per le
stampe (e poi in italiano) dal figlio Dimitri nel 1986. In esso si
prefigura lo schema del romanzo più famoso, Lolita, "il primo
gemito" di esso, come lo definì lo stesso Nabokov, con la
differenza che il ruolo dell'ammaliatore spetta all'uomo e non alla
ninfetta; ma non è un abbozzo: è un'opera pienamente compiuta,
anch'essa di intensa indagine psicologica.
E' Morto
Charlie Parker
Era soave, astuto cortese,
affascinante e, in generale, luciferino. Troppo luciferino. Adulava, ti
metteva quieto, e poi Tac!, il grande tradimento. Bird, così era stato
definito, fu l'hipster per eccellenza.
Si era fatto le sue proprie leggi.
La sua arroganza era enorme, la sua umiltà profonda.
Nella
cartella clinica che lo riguarda venne descritto come un uomo di "
intelligenza superiore" di cui vengono messe in rilievo le "
tendenze paranoidi", le "fantasie sessuali" e la
personalità "estremamente evasiva".
Nel
1954 i medici lo definirono schizofrenico.
Il Picasso dell'arte afro-americana,
l'uomo che reinventò la sintesi e la morfologia della musica jazz e ne
deviò il corso.
C'è da domandarsi
quali risultati avrebbe potuto raggiungere se il colore della sua pelle
non lo avesse
relegato
nel ghetto, fra bagasce, trafficanti e drogati, e se
Edgar Varese,
avesse avuto davvero la possibilità di aiutare quel
sassofonista selvaggio e
geniale che dormiva tanto spesso vestito e
che fu ridotto alla follia dagli stupefacenti e dall'alcool.
Parker, Charlie (Kansas City 1920 - New York 1955), straordinario sax alto e uno dei più grandi innovatori della storia del jazz. Noto anche con il soprannome di Bird, dopo aver suonato con varie orchestre nel Missouri, nel 1939 si trasferì a New York, dove, con Dizzy Gillespie, si affermò come mente e guida del movimento di rinnovamento del jazz noto come bebop.
Nei primi anni Quaranta incise brani come Yardbird Suite e Ornithology, considerati capolavori della musica del Novecento.
La sua carriera subì un radicale ridimensionamento nel 1946, quando venne colto da un grave collasso in seguito all'abuso di droghe; da allora, a causa del moltiplicarsi di problemi psicofisici, iniziò a suonare saltuariamente e in piccole formazioni.
Il modo di suonare di Parker era caratterizzato dalla purezza del tono, dalla tecnica straordinariamente innovativa nella sapiente unione di armonia, melodia e ritmo e, soprattutto, da un'incomparabile arte dell'improvvisazione.
Le sue composizioni
segnano profondamente il futuro del jazz.